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adone_alchemia – mera forma lyrics

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[intro]
(è stata campionata una sequenza, in lingua originale, di futurama)

[strofa 1]
pensieri astratti, sul beat come acqua, senza forma
sono seri a tratti, voi da serie attratti, da ogni piattaforma
terra come realtà è piatta, ma si sprofonda, rime fuori norma
fuori no, ma è normal ci si confonda se ci si conforma ed uniforma

l’uni forma, l’uniforme orna, è ombra, non lascia orma
tutti curano la forma, accetta il fatto che il concetto dorma
dato di fatto, vate nell’ambra, scucimi le labbra ed informa
che il sacro ora è profano, come l’impero romano, si trasforma

tipo il senso dato alle cose, c’è necessità di -ssumere pose
eccessività clamorose, spese copiose, spesso contagiose
conta gioie in relazioni corrose, tutte rosee, fiori e rose
app-ssiscon anche le più sfarzose, ricorda dopo restan solo spinose

vite penose, tra oziose e viziose, poche sono virtuose
degne d’esser vissute, o gloriose. esposte pompose, pompate da boriose
poche elaborate da non laboriose, dopo un po’ noiose, ho già avuto la mia dose
impara! si guadagnano preziose, solo mediante lezioni dolorose

prepara te stesso per ciò che viene, chicco chi non è pr-nto, come dante, sviene
tra le tante iene, imbraccia una lupara, ti conviene
chi non cura è perché previene, la non-cura implica pene
e non è rara, e come la la, a fine gara, non sempre ottiene. non sempre…

[strofa 2]
la latta non contiene, sogni nel c-ssetto, che bara diviene
chi bara ha avere, non vende un rene, senti di vite serene
la mia è mite, amara, di gioie avara come la giara, ma mi sta bene
non ne conosci le scene, perciò il tuo giudizio non sta in piedi, clara, e rinviene

chi non sa, spara, talvolta rincara sentenze già piene
di superficialità, come andare senza denti alle cene
non si ripara da cantilene ed incanti di sirene
divo diviene, tipo dio ad atene, dico detiene ciò che ritiene lo trattiene

tutti a rincorrere miti, mai semplici, senza vest-ti
mille appet-ti, fermi ancora a vagiti per i miei temi triti e ritriti
dici dieci bolliti, si perché gli altri li ho aboliti
restano comunque non capiti, chiediti chi ha debiti con l’altro, ti additi!

noi dediti a versi arditi, voi basiti, avversi agli eruditi
dalla monotonia -ssorbiti, poi esauriti ne siete usciti
indeboliti, tipo da liti, irrigiditi, quasi monoliti
vi dico demoliti, io miro ed aspiro ad alte vette, dolomiti

duole stare nell’omonimo anonimato, a favor di forma, arte senza significato
chi vuole fare un sinonimo inanimato, a favor di forma, parte senza un risultato
prefissato, ma è lo stesso, non esplicitato, di ognuno che ci ha già provato
ed è anche il mio, mi pare scontato, ma è diversa la strada che ho cominciato. eh già

[strofa 3]
mera forma, uguale poco profonda; chi si informa, oltre il testo sprofonda
attorno a ‘sto concetto, faccio la ronda, un concerto se lo srotoli, è baraonda
voglio che con la strofa ci si fonda
niente ritornello, ma pausa profonda
rifletti, pensa ed affonda, un po’ come col sorriso della gioconda

parlo ad una mente feconda? oppure oppressa da ciò che la circonda?
parla una che di frutto abbonda? o che lascia la terra moribonda?
“la prego mi risponda… non continui così, non nasconda!”
devo perché ciò che penso mi inonda, ma quante quarte pareti sfonda?

[outro]
quante?
quante quarte pareti?
credo poche
poco aiuto dall’altra sponda
più nessuno sonda…

è mera forma!

terra come realtà è piatta, ma si sprofonda, rime fuori norma
fuori no, ma è normal ci si confonda se ci si conforma ed uniforma
l’uni forma, l’uniforme orna, è ombra, non lascia orma
tutti curano la forma, accetta il fatto che il concetto dorma

dorma
che il concetto dorma seh
tutti curano la forma, accetta il fatto che il concetto dorma
è mera forma!



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