albert - metro lyrics
oh favoo
[strofa 1: sorcho]
si innesca la vecchietta
più molesta di una scolaresca
che è contenta, si
solamente se commenta
si è alzata tre fermate prima
e da nevrotica ti tocca sulla spalla
e urla: “scusa scendi alla prossima?”
prendo la metro perché è più ecologico, no
é che ogni anno la patente la rimando a quello prossimo
perciò sto in fila per timbrare i biglietti
ogni mattina le palle girano come tornelli
la corsa per sedersi
la corsa tutti stretti
e sai, è sempre l’ultima corsa quella che perdi
e ascolti discorsi di gente che
ti chiedi come faccia seriamente
a fare discorsi del genere
c’è chi va di fretta
e potrebbe spararti in testa
se sulle scale mobili non stai sulla destra
per non parlare
di cosa ti potrebbe fare
se dimentichi di farlo scendere prima di entrare
son le regole del gioco vedi
la figa che ti sta vicino scende a quella prima o quella dopo
chiuso in metro sudo già dal mattino
ma se rappo con albert è legge
statuo albertino
cuffie nelle orecchie
ma la tua musica non convince non mi prende
è come la tre sulla m5
sulla rossa invece devi sapere vige la legge
che a p-ssare per prima è sempre quella per bisceglie
[ritornello: sorcho e albert]
da sesto fino a rho
giro come uno yo-yo
ho cambiato nella vita più treni che flow
per ogni rima che c’ho
un biglietto che non pagherò
e quando giro giro a caso
mentre sfaso sul metro
ma nella vita non farti mai cogliere impreparato
come quando si apr-no le porte dal lato sbagliato
nella corsa per la scuola io ci perdo tutto il fiato
e comunque se ci arrivo io ci arrivo già irritato
[strofa 2: albert]
già dal mattino mi ritiro a capo chino sulla metro
che non sono ancora entrato e già mi devi fare indietro
nel trovare un accendino esprimo tutto quanto l’ego
che possiedo nel rubar l’appicco ad un bambino cieco
io non credo e, son serio, non ho mai creduto
di poter restare calmo per più di un minuto
nell’affanno generale sto a ascoltare e resto muto
discorsi da elementare che manco avessi bevuto
ogni volta la botta scotta chiudendo la porta
io esco di casa in fotta con la canotta più rotta
e nella corsa per la rossa si fa tosta come vettel
e in più in tutta questa giostra non ho manco le cuffiette
spendo tempo come denaro
appresso allo stesso binario
ammesso che se parto adesso
sto parto sarà un calvario
del resto siamo a milano
e presto anche io andrò lontano
ma per adesso solo con la peugeot di tano
la situa non ti torna
perché non sei stato a londra
io che mi lamento mi accontento
del movimento in cadorna
in fondo attendo sia fuori che dentro l’onda
di gente che spinge e affonda
dal niente che ti circonda
con certi soggetti neanche tento un approccio
figli di quattro sbandati lasciati a guardare un talk show
tra sti volti sp-ccati due c’hanno il broncio
però il primo è favoloso e il secondo mi pare un sorcio
[ritornello: sorcho e albert]
da sesto fino a rho
giro come uno yo-yo
ho cambiato nella vita più treni che flow
per ogni rima che c’ho
un biglietto che non pagherò
e quando giro giro a caso
mentre sfaso sul metro
ma nella vita non farti mai cogliere impreparato
come quando si apr-no le porte dal lato sbagliato
nella corsa per la scuola io ci perdo tutto il fiato
e comunque se ci arrivo io ci arrivo già irritato
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