andrea pula - uomini a metà lyrics
[intro]
questa è per tutti quelli che ci provano
come me, come te, come tutti
[verse 1]
l’altra sera sono andato in pizzeria
la conosco, p-sso spesso in quella via
non c’è nessuno dentro e penso: “ha dei lavori in corso?”
il padrone si giustifica: “e’ lunedì che è un giorno morto”
e quando me l’ha detto mi si è spezzato il viso
ho finto di credergli, ho detto: “e’ vero”, poi ho sorriso
ma lì non c’è mai nessuno
la gente è meno disposta a mangiar pizza che a gridare “italia uno”
e me lo son chiesto, ma non capisco dove sbaglia
ogni tavolo è pulito, ha il coperto e la tovaglia
chissà che sogni aveva da bambino
io che non conosco il mio destino
non so perché, ma gli sono vicino
[rit.]
e questo fango non fa respirare
ti prego dimmi che poi p-sserà
che qua ogni sbaglio ci fa troppo male
e nessuno lo sa
devi portarci adesso all’ospedale
forse qualcuno là ci capirà
tra il dire ed il fare c’è di mezzo il male
siamo uomini a metà
[verse 2]
nella musica ci riescono in pochi
io a cinquant’anni mi sfogherò in un karaoke
col pancione grosso ed il maglione un po’ corto e con il riporto
e la cravatta, perché sai, fa colpo
da bimbo cantavo allo specchio tutto coinvolto
mia madre un giorno mi vide ed io mi sentii in torto
chissà perché voglio ancora cambiare il mondo
e non mi aspetto che sia lui a cambiare me ogni secondo
in un negozio di strumenti ho visto un bimbo con la mamma
senza ancora tutti i denti, prende la prima chitarra
ci vuole del talento a quell’età in questa società
che una scelta di sto tipo ti segna l’identità
e quando gli amichetti giocheranno a fare i ricchi
io spero lui non venda i suoi motivetti alla de filippi
che ne sarà dei sogni di questo bambino?
io che mi rivedo in quel cammino
non so perché, ma gli sono vicino
[rit.]
e questo fango non fa respirare
ti prego dimmi che poi p-sserà
che qua ogni sbaglio ci fa troppo male
e nessuno lo sa
devi portarci adesso all’ospedale
forse qualcuno là ci capirà
tra il dire ed il fare c’è di mezzo il male
siamo uomini a metà
[verse 3]
e io sono nell’età peggiore
dove chi sta fermo invecchia e chi si muove muore
ma non voglio far la fine del fallito pensatore
ho ancora da sbagliare, da far battere il cuore
e faccio un altro disco e sputo rime a cannone
non m’interessa chi colpisco, voglio la confusione
a torino c’è un colle, si chiama la maddalena
ci salirò per urlare che mi fate solo pena
e tra chi guarderà la scena
spero che in prima fila tra le grida ci sia pure quella scema
trema, hai visto in me solo un bambino
io prendo in mano il mio destino
e so perché non ti voglio vicino
[rit.]
e questo fango non fa respirare
ti prego dimmi che poi p-sserà
che qua ogni sbaglio ci fa troppo male
e nessuno lo sa
devi portarci adesso all’ospedale
forse qualcuno là ci capirà
tra il dire ed il fare c’è di mezzo il male
siamo uomini a metà
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