arcydemon - dammi una mano lyrics
questa è per mia madre che mi voleva diverso:
corretto in colletto senza sta merda del rap
ma c’ho mille pare a cui ogni sera ripenso
scontento scoprendo la vita scelta per me!
fra’ per quando p-sso un’ora nera scrivendo
per amici più finti del culo della berté
è normale che a ogni p-sso che faccio chieda di meglio
se resto sveglio e ho sempre questo in testa alle 3
dammi una mano, sì, dammi una mano! che tutta sta merda è sbagliata per me
quindi dai dammi una mano, sì, dammi una mano, e io sta mano l’ho trovata nel rap
che per me è tutto quello che c’ho, che per me è tutto quello che c’è, man
tutto quello che c’ho, tutto quello che c’è
su ogni track sono real, che con sta monodia detta rap volo via: il mondo un c’ha bonomia
so’ un depresso ossesso, ma se rappo golia
e se non penso un testo giuro sbaglio corsia
ancora più di sti anni sempre giù visti i drammi
sempre al clou, tipo in loop come il groove di sti canti
sul mio book dischi fatti, per lo più tristi fatti
sogno il boom, da sto bus p-sso su questi sfidanti
niente in c-ssaforte, il cuore inc-ssa forte, un’altra notte d’ansia che tart-ssa a morte e che non p-ssa a volte
nella stanza con la c-ssa che rilascia in m-ssa bombe ed ogni giornataccia p-ssa con gentaccia che alza bombe
non sono quel pisch-llo bello, quello a modino
frate il mio sogno nel c-ssetto è un etto nel comodino
che faccio questo, canto un testo, ciò che perdo lo rimo
col cazzo invento, spacco il tempo e ciò che rappo lo vivo
dammi una mano, una che mi salvi da questo
che nella mia mano ho solo grammi fra, adesso
perciò mi esprimo in rima e faccio a raffica questo
perché il cuore la vita me lo mastica spesso
dammi una mano, che mi rialzi dal baratro, che mi mantenga in alto e non mi lasci più
che nel petto ho il curaro ed i fantasmi qua chiamano, serve che prenda il palco e per tirarmi su!
rit
shit da blackout bro, la crème de la crème
sopra un beat underground o la trap resta fresh
ogni hit c’ha un bel sound, porto rap senza cash
e ogni b-tch fa rap down contro me e questa fam
al parco weed, globe, un beat o beatbox, un trip con l’hip hop e impicco sti flop
che io schifo questi scemi e non clicco sui blog
coi miei scrivo testi pesi e do inizio a un ping pong!
con la merda a contatto, combatto ogni scelta che ho fatto, sto fatto senza contratto e la testa pensa al coll-sso
non capisco ogni cristo che si diletta postando
io che marcisco, fo il disco e fra sto in altezza col canto:
svolta quelle notti in bianco quando conti i secondi
che tanto tutti i sogni intanto stanno morti e sepolti
e sto in para molto, che in fondo qua intorno conti se sfondi
ma il paradosso è che in fondo nel mondo sfondi se conti
dammi una mano, te lo chiedo a te, cara fotta, che questa paranoia ormai mi sta soffocando
magari pare strano, ma il rap dà la forza se la vita fa la troia e il male mi sta controllando
dammi una mano, se no casco nel vuoto in cui pendo e arranco per tirarmi su, quindi mo sul beat sparo, mi lancio nel gioco, mi prendo il palco e lascio gli altri giù
rit
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