assalti frontali - fuoco a centocelle lyrics
ma che c’ha preso in periferia
di ribellarci all’agonia e alla più buia via
la illuminiamo noi con questi grandi cuori
adesso tutti su le mani e anche più in alto i cori
ma che c’ha preso in periferia
t’apri una libreria, un bistrot, una pizzeria
e se ci danno fuoco per la quarta volta
è perche noi famo la strada colta e qui la gente s’è raccolta
in mezzo a centri commerciali e kebab
io vengo da un rehab e voglio fare sempre il rap
centocelle sembra l’india per la gente che s’ingegna
e anche parigi per lo stile che p-ssa in r-ssegna
nelle piazzette coltiviamo gli orti
siamo porti aperti e adesso se ne sono accorti
sempre più forti, ogni mattina e sera
la piazza è piena, mille ragazzi liberi si muovono su questa scena
e perché no, perché noi no
perché non essere felice e dire “io ce la farò
darò più amore e cura e cultura”, agiamo ora
e tra vent’anni noi ci saremo ancora
tuta adidas, pugni su un sacco
felpa pyrex, mondo vigliacco vado all’attacco
tra sti palazzi che ci fanno pazzi
dove si sente tutto, quando fai l’amore e quando scazzi
è la periferia, è la sua magia
non vogliamo protezione dalle mafie e dalla polizia
ci fa orrore la violenza per imporre una presenza
25 aprile, sempre resistenza
nei buchi neri entra eroina, cocaina
e crack nei pensieri, è polvere -ss-ssina
e chi se crede d’esse ‘l capo de roma, il dio in terra
ma roma non ha capi, è solo un’altra guerra
serrande divelte, accendi il rogo
ma anche noi abbiamo il fuoco e scalda a poco a poco
e quando la paura ed il silenzio nella notte scende
il vento della vita soffia e dice “non t’arrende”
la strada si riempie e metti i brividi
il popolo più umile si incontra e non ha limiti
questo dà sicurezza, emanc-p- dalla tristezza
e avvicina tutti quanti alla bellezza
la libertà ci accarezza e poi non te la scordi
la gente sputa il sangue per 40 euro lordi
al giorno, ogni settimana è lotta quotidiana
di gente interessata che la vedi in filigrana
interessata a dare prospettiva
a chi nasce da ‘sta parte della riva, ecco che arriva
ma che ci siamo messi in testa?
di darci luce e siesta
e non negarci la felicità e la festa
non scherzare, noi ci siamo e tiriamo dritto
la riconosci la mia voce dentro il buio fitto
e all’improvviso quella luce dal telefonino
da centocelle vecchia fino a via del pino
ora la pecora si sveglia e si fa leone
noi trasformiamo l’odio in arte d’occasione
il nostro fuoco non lo spegne l’acqua, scalda il cuore
e spinge tutti all’azione
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