assalti frontali - nell'indotto lyrics
io vivo nell’indotto della rivoluzione
altro che 8×1000, questa è una missione
avanti e indietro, avanti e indietro
controllo il mio territorio metro dopo metro
piace come lavoro
e a me piace questo lavoro
anzi dirò di più: lavoro
tutti mi rispettano nel giro
è lavoro nero eh
ferie e malattie non pagate eh
ma le soddisfazioni quelle sono infinite
d’inverno, d’estate ho cento vite
manager top executive operaio artista
facchino fine mattatore giuslavorista
tutto con amore
osservo, raccolgo dati, decido il programma
l’altro giorno chiama la mamma
di un compagno ai domiciliari
dice: venite al raduno
noi sentiamo i legami, andiamo
ovunque andiamo ci sono i nostri compagni
prendiamo la salaria, p-ssiamo settebagni
avanti carichi, per la serata è tutto okay
(speriamo solo che ci stanno i cdj)
[rit.]
avanti e indietro, avanti e indietro
così, sciolto, faccio di tutto
mi infilo il mio giubbotto
mi infilo nell’indotto
della rivoluzione (e sparo il botto)
mi muovo nella city
con i miei banditi
dentro questa giungla, lì un fiume, lì le tigri
mi muovo nella city
banditi tutti uniti
dentro questa giungla di rovine e di detriti
io vivo nell’indotto e macero con gusto
abbiamo un cuore e un’anima messi al posto giusto
lottiamo per sbarcare i lunari
mica siamo mercenari come i militari
facciamo mille concerti con le nostre t-shirt
dischi con poesie manco fossi jacques prévert
apro il banchetto e sono fresche, nuove, belle
le s, le m, le x-x-l
in sardegna finiscono le piccole taglie
in veneto le grandi, quelli sono montagne
ed è magnifico: c’è l’aspetto politico
quello sociale ed anche economico
noi ci guadagniamo tutti vada come vada
perché questa è la ricchezza della strada
rischiamo sempre il fallimento
eppure guarda, noi siamo senza tempo
e-e-e-e-e rivolgo l’evoluzione
all’interno della rivoluzione
valanga più -ssalti in azione
hai capito qual è la questione?
la soluzione come soluzione unica
capito? fanculo a chi ci giudica!
la strada come unico posto
quello sì, lo riconosco
no, non ci trovi in parlamento
il nostro culo non si sbatte là dentro
noi partiamo dai palazzi e dal cemento
portiamo tutto il nostro di sbattimento
siamo ricchi, carichi di molte coppe, va liscia, denaro
tutti al buiaccaro
la mia cervicale suona: crick crack
(‘sto vecchio bboy outsider del rap)
le notti in giro non sono mai troppe
salgo al volo sul treno
lascio andare il freno
non chiedo, non credo
non vedo, non tremo
e ne voglio mille altre almeno
-ssalti frontali smuove un altro giro
nell’intesa perfetta prenditi un respiro
è naturale, è qualcosa che ci vuole
come dare i condoms (condoms) gratis nelle scuole
md 80, scooterino, oppure l’eurostar
furgone noleggiato, o con le minicars
dovunque comunque ci arriviamo
il palco al dunque lo incendiamo
[rit.](x2)
avanti e indietro, avanti e indietro
così, sciolto, faccio di tutto
mi infilo il mio giubbotto
mi infilo nell’indotto
della rivoluzione (ohh)
(e sparo il botto)
mi muovo nella city
con i miei banditi
dentro questa giungla, lì un fiume, lì le tigri
mi muovo nella city
banditi tutti uniti
dentro questa giungla di rovine e di detriti
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