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bastardo locale - outrodistruzione lyrics

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1a strofa:

un manicomio lirico quello che ho costruito/
sul baratro sto in bilico e non ho mai mosso un dito/
per fermarmi, anzi, guardami sprofondo/
il bello dei pazzi, è come vivono il mondo/

però qui non sto bene, e non torvo il mio posto/
nato sbagliato, dannato, dalla parte del torto/
ho ingannato pure il fato, mi remava contro/
in un mare d’inchiostro, arido come il mar morto/

è autolesionismo, mi trafiggo con matite/
mentre cullo la mia anima in un letto d’ortiche/
ma poi quando registro, esorcizzo la mia psiche/
se la sanità latita, come altro puoi reagire?/

deciso ad autodistruggermi consapevolmente/
nonostante io supplichi, d’essere salvato/
vittima di esuberi, eventi e pure scelte/
cosa voi che comunichi, se non il disagio/

rit.:

io che mi autodistruggo/
quanto mi odio nel profondo/
perché non so stare al mondo/
e fuggo il più lontano possibile/

ma poi ti ho trovata/
quando mi ero perso/
innamorato dell’eccesso/
sei un antidoto a questo male/

per questo male, quanto sto male/
per questo male, quanto sto male/
per questo male, quanto sto male/
quanto sto male/

2a strofa:

il cielo così scuro quando ho perso le speranze/
il mio viso di riflesso, di lacrime grondante/
solo su quel letto, da casa mia distante/
brutti pensieri che trapassano, da parte a parte/

la pressione sale, sento aumentare il battito/
prima ci son le pare, poi l’attacco di panico/
ed in un attimo, tutto che si fa così tragico/
io dritto in ospedale, spero che mi salvino/

arreso e sconfitto, ormai un derelitto/
tradito e maldito, ridotto uno schifo/
col boccale in mano, che scolavo il quarto litro/
e quasi non parlavo ma poi, quando ti ho visto/

come fulmine che squarcia quelle nuvole più nere/
guardandoti in faccia, leggendoti le labbra/
scordando pure l’ansia, ero in stato di grazia/
e perché io rinasca, dobbiamo stare assieme/

rit.:

io che mi autodistruggo/
quanto mi odio nel profondo/
perché non so stare al mondo/
e fuggo il più lontano possibile/

ma poi ti ho trovata/
quando mi ero perso/
innamorato dell’eccesso/
sei un antidoto a questo male/

per questo male, quanto sto male/
per questo male, quanto sto male/
per questo male, quanto sto male/
quanto sto male/

3a strofa:

scrutami da dentro, dimmi solo che capisci/
quando sfiori dolcemente tutte le mie cicatrici/
e non servono parole perché noi siamo connessi/
anima, corpo e mente più tutti i demoni annessi/

il dolore lo sopporti più facilmente se insieme/
guardami negli occhi, lo sai ti ci puoi specchiare/
poi sorpassa le barriere, arriva al cuore e alle sue vene/
l’odio tiene in catene, so che le saprai spezzare/

amore non conosco, nemmeno per me stesso/
io cultore dell’opposto, di amare non c’è verso/
me lo dovrai insegnare, in tutto e per tutto/
e so che farà male, quando l’avremo perduto/

perché un giorno sarà troppo, capirai che ti corrodo/
quindi senza alcun rimorso, lasciami da solo/
e per colmare il vuoto, che mi avrà risucchiato/
fammi almeno dono, d’un bacio avvelenato/



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