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brakka a.k.a. classic sheee - marco ulpio traiano, ottimo lyrics

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[intro]
ottimo
in strada mi chiamano
ottimo
in curia mi chiamano
ottimo
i soldati mi chiamano
ottimo
ottimo
ottimo
plotina mi dice sei
ottimo
plinio mi scrive sei
ottimo
le epigrafi dicono
ottimo
ottimo

[strofa 1]
nei miei sogni ricorrenti vinco ed ogni notte roma diventa più grande
sono in testa alla cavalleria, dietro ho la fanteria, punto verso levante
poi mi sveglio, tengo tutto dentro, duro allenamento è questo che è importante
educato da vero soldato nato col carisma di un comandante
adottato però nato ispanico
sulle epigrafi cesare dacico
ottimo principe divo germanico
imperatore augusto pure partico
papà moriva mentre io non c’ero
stavo combattendo barbari sul reno
so che dai confini dipende l’impero
infatti tornai a roma anche se non volevo
entrai in città, dentro le mura
senza cavallo, gran portatura
senza le armi, senza armatura
senza la scorta della prefettura
il popolo mi ama il senato pure, dimmi: di chi dovrei aver paura?
i cavalieri sanno che li porto tra miniere d’oro pr+nti all’avventura
ottimo, ottimo
tra i principi c’è chi può e chi no
lo so, sto giocando a cottimo
ma mi aspetto che si inginocchino
io gli do il mercato, poi l’anfiteatro, processi a teatro, grano nelle casse
il pane abbonda e sfama gli individui, gli spettacoli soddisfano le masse

[ritornello]
cerca la luce dentro l’oblio
e ogni volta che invochi clio
quando ti imbatti nel nome mio
non venerarmi non sono un dio
non sono giove capitolino
non un tiranno ma un cittadino
e non è una guerra per il bottino
è roma che crede nel suo destino
cerca la luce dentro l’oblio
e ogni volta che invochi clio
quando ti imbatti nel nome mio
non venerarmi non sono un dio
non sono giove capitolino
non un tiranno ma un cittadino
e non è una guerra per il bottino
è roma che crede nel suo destino

[bridge]
quando passano i legionari
compaiono strade, viali
cittadine e ponti di navi
acquedotti e fonti termali
è l’impero di marco ulpio
dove la guerra è come un culto
è la civiltà non ce dubbio
e la porterò oltre il danubio

[strofa 2]
espansionismo nel mio imperialismo come un organismo che cerca il suo spazio
la centuria avanza con premura la pianura è pura dopo la l+stratio
con tenacia direzione dacia in formazione marcia come al campo marzio
vuole decebalo e le sue miniere d’oro per cullare roma nello sfarzo
sai il consenso come si alimenta?
aumentando proprio gli alimenta
l’assistenzialismo, poi la propaganda
poi l’interventismo, i ludi e i monumenta
al senato l’oro e la salgemma vanno bene, il piatto pieno li accontenta
sono un soldato ed ho appena appuntato conquistare il mondo sopra la mia agenda
ottimo, principe
e’ roma che decide il limite
il mio gladio dentro un occipite
fa la storia come tucidide
basilica con mura solide
giochi e spettacoli ma a cifre modiche
così le genti vanno in giro euforiche
ammirando la colonna coclide
belve al colosseo
intitolo a marte sto trofeo
l’impero non è più quello augusteo
un po come la nave di teseo
ho passato una vita oltre il confine
ho sottomesso popoli col fine
della civilizzazione ma alla fine
(la legione ha stabilito un limes)

[ritornello]
cerca la luce dentro l’oblio
e ogni volta che invochi clio
quando ti imbatti nel nome mio
non venerarmi non sono un dio
non sono giove capitolino
non un tiranno ma un cittadino
e non è una guerra per il bottino
è roma che crede nel suo destino
cerca la luce dentro l’oblio
e ogni volta che invochi clio
quando ti imbatti nel nome mio
non venerarmi non sono un dio
non sono giove capitolino
non un tiranno ma un cittadino
e non è una guerra per il bottino
è roma che crede nel suo destino

[outro]
ottimo
in strada mi chiamano
ottimo
in curia mi chiamano
ottimo
i soldati mi chiamano
ottimo
ottimo
ottimo
plotina mi dice sei
ottimo
plinio mi scrive sei
ottimo
le epigrafi dicono
ottimo
ottimo



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