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bresh - qua dentro lyrics

[testo di “qua dentro”]

[ritornello]
zio non credo alle fate, nemmeno agli unicorni
ma vedo solo la realtà sparata nei miei occhi (negli occhi)
tu pensaci un po’ bene (un po’ bene) e dammi anche ragione
la sofferenza va a chi ha perso zio e non a chi muore
sarò insensibile (ah), ora e per sempre
e sempre sfotterò chi getta lacrime per niente (ah)
penso spesso al futuro e a quello che farò pеr campare
mentre sto aspеttare quando morirò (morirò)

[strofa 1]
pensiero fisso in testa (seh), il rap che mi martella
sarà una pioggia di rimario, metti la mantella
provo a far bene sempre (sì), punto al premio maggiore (sì)
mi trovi col cervello acceso, zio ventiquattr’ore
ora penso più volte (più volte), idee sulla mia vita
fra le idee sulla mia vita io non l’ho ancora colte (no)
ho barattato il ritmo col buonismo e le morali
sempre difeso il mio ideale, zio come i templari (oh)
lo porto avanti come attila e i suoi animali
poi concludo con la botta (boom), rime nucleari
sgomito tra gli mc di quest’italia che fa scena (fa scena)
ti chiamano così, a me abb bresh brasi andrea
non prego il santo padre (no), farei santo mio padre (seh)
rinnovo di cultura mistica, serve mi pare (fanculo)
scrivo di notte e giorno (ah), lo faccio con passione
ho ascoltato le tue rime, frate mi fai compassione (yeah)
[ritornello]
zio non credo alle fate, nemmeno agli unicorni (no)
ma vedo solo la realtà sparata nei miei occhi (seh)
tu pensaci un po’ bene (seh) e dammi anche ragione (ah)
la sofferenza va a chi ha perso zio e non a chi muore
sarò insensibile (ah), ora e per sempre
e sempre sfotterò chi getta lacrime per niente (fanculo, ah)
penso spesso al futuro e a quello che farò per campare
mentre sto aspettare quando morirò

[strofa 2]
imbottiglio frasi, [?]
la gente se ti vede in strada scappa, quanto brutto sei (yeah)
non ci penso due volte, sono già troppe volte (no)
non lascio che ambizioni e idee le porti via la sorte
rimani di stucco come sul muro (seh)
gente mani nei capelli, tu immobile tipo paguro (immobile)
ho scritto al dio dei sogni ieri mattina (ah)
gli ho chiesto se può cambiare in realtà quello che ho fatto prima (seh)
e forse l’ho trovato quello che mi serviva
una passione da portare avanti nella vita (cosa?)
e mentre il mio paese è a rotoli come regina
tu fai cagare a tanta gente, fra sei una latrina (bleah)
e sono un impostore della mia stessa logica
qua dentro da una parte ho il sole dall’altra nevica (non lo so)
non scrivo per i mi piace come dice la gente (ma no)
ma scrivo perchè mi piace far parlare la gente (ma sì)
sì quelli che come voi senza un’occupazione
ti perdi nel tuo niente, zio non è un’ambizione
rifugiati nelle tue palle perchè non hai altro
tu a ventun anni in casa, io magari sopra un palco
e con le strofe che si intrecciano, forman tessuto (seh)
quello sociale che io vivo e che non ho vissuto (seh)
adulti mentalmente chiusi pieni di esperienze (okay)
questa è la parola di un ragazzo che non conta niente (niente)
vuoi provare a competere, meglio che lasci stare (lascia stare)
quando sono arrivato dovevi ancora iniziare
sono un pisch+llo per il grande, non per la bambina (seh)
tu sei lo stesso per mio padre, è una ruota che gira (uguale)
[ritornello]
zio non credo alle fate, nemmeno agli unicorni
ma vedo solo la realtà sparata nei miei occhi (seh)
tu pensaci un po’ bene (seh) e dammi anche ragione (seh)
la sofferenza va a chi ha perso zio e non a chi muore
sarò insensibile (ah), ora e per sempre
e sempre sfotterò chi getta lacrime per niente (ah)
penso spesso al futuro e a quello che farò per campare
mentre sto aspettare quando morirò (oh)

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