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c.u.b.a. cabbal - caramelle da uno sconosciuto lyrics

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[intro]
“questo è il castello del drago potente”
“entra e vieni con me, ti renderò felice”

[strofa 1]
i so’ collù
che quando p-ssa la gente dice guagliù arrivate cossù
state fuori dal tempo, tu lo sai
state in un confine borderline
a volte chiuso come il cielo in una stanza
compresso, sta crescendo la diabulanza
sei sei incudine statti, se sei martello batti
deliri inzuppati nella nuca
caramelle da uno conosciuto nella tua coccia fanno buca
guarda le cose, adesso cerca la dose
pe’ ‘na freg’ di gente questioni di pose
estasiante come una palletta
cabbal venti milligrammi, scusate vado di fretta
suona rima, naturale triptamina
lucido nel mio sballo, calamiti, ascolta
tutto come fosse la prima volta
con le mani all’insù, pecché nun sei venu’?
dimmi adesso chi vù?
se mi sporchi il cielo dipinto di blu
sostanza naturale, zero merda artificiale
porto acqua nel giardino fumo erba e bevo vino
inquisitori, inquinatori di sostanze senza scrupoli per la gente
allungano la vita per farti ancora comprare
ne propongono uno stile per non farti più soffrire
eccitanti, narranti nel mondo catodico
costa nostra senza ormonico segnale storico!

[scratch: dj sonico]
“jamme”

[ritornello]
leggi attentamente l’avvertenza
“questo è il castello…”
cabbal venti milligrammi osserva e pensa
“del drago potente”
tu che per la strada che ora salti
“entra e vieni con me”
lo sai che i papaveri sono alti, alti, alti

[strofa 2]
concentrati, comprimiti
introduzione arteriosa pensieri senza limiti
non ci fare caso
parole che sfuggono dal controllo l-b–le
vengono fuori da dentro per caso non dal razionale
come soldatini in fuga dalla guerra mondiale
come cellule impazzite di una m-ssa tumorale
la vita, chi se ne frega, chi la disprezza
chi per sempre ogni minuto ogni secondo non la spreca più
questioni di ritmi, bioritmi
scanditi in controtempo
comunicando con costellazioni abissali
microscopiche creazioni
prendo la mira per guardare i miei universi intercostali
un dito o due dita, tre dita
poi una mano, prendila o sfiorala
oppure come un’-ss-ssina mò giocaci e amala
“entra e vieni con me, ti renderò felice!”

[ritornello]
leggi attentamente l’avvertenza
“questo è il castello…”
cabbal venti milligrammi osserva e pensa
“del drago potente”
tu che per la strada che ora salti
“entra e vieni con me”
lo sai che i papaveri sono alti, alti, alti

[scratch: dj sonico]
“jamme”



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