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cancro - kill bill pt. 1 lyrics

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piccolo, guarda come dorme, si vede che non sa quello che ho in serbo per lui

quel giorno la sveglia mi svegliò
non era tutto uguale
sarebbe stato bello risvegliarsi piccolo abbastanza per andare ancora alla fottuta scuola elementare
ma quel giorno no
quel giorno di seconda media tutto quanto cominciò
(bill)
un coglione patentato
tutto palestrato
ovviamente bocciato
in giro si diceva che fosse superdotato
da quattro troiette e quello scemo dеl suo amico fra era circondato
poi per sbaglio ne incrociai lo sguardo
ero tеrrorizzato
sarei voluto diventare del colore del quarzo ialino
per questo continuai a camminare con il capo chino
la sua lingua era affilata come un fottuto rasoio e…
avrebbe lasciato la mia sagoma stampata sul muro del corridoio
e fu così che quel giorno, dissi un solo addio
al mio orgoglio

“johnny, cazzo guardi”
in quel momento vidi la sua anima incendiarsi
poi una botta di insulti
come colpi di mitra su deboli punti
fece ridere tutti
fino a che esagerò
prese il coltello, disse, guarda a terra, come prima
lama sulla faccia, dai ti prego ammira la mia ira
terrorizzato cominciai a correre
e nel bagno iniziai a piangere
poi nella testa, una vocina
che mi sussurró
che mi dovevo vendicare
che, liscia non potevo fargliela passare
decisi di, non ascoltare
volevo seguire il buono del mio cuore
ma fu un grave errore
perchè quella voce nel corso degli anni, mi rivelò
che se reclusa
la mia vita nel sangue
si sarebbe conclusa
mi disse che
dentro di me
lasciava le spore
che se non consumate poi sarebbero mutate in fiore
che mi avrebbe infettato il cuore
passarono 12 anni, quando qualcosa, si svegliò
una mattina come tante
passando davanti a quella scuola
qualcosa nacque
e mi ordinó
di punire tutta quella gente che ogni giorno si gira dall’altra parte
un lungo brivido lungo la schiena corse
e fu così che dentro la testa poi scomparvero tutti quanti i cazzo di forse
tutti i se fosse
e solo uno ne rímase
e se quel fiore fosse sbocciato, forse è per questo che in questo luogo ed ora, io mi sento rinato
verso il lavoro ormai io mi ero incamminato
una sagoma con degli strani artigli ed uno strano ghigno mi esortò ad entrare in armeria e fare il carico di artiglieria
comprai una mitragliatrice, e delle granate, io oggi sono una fenice, voi coscienze macchiate
voglio vedervi urlare con le mani alzate, dalle vostre facce voglio nascano delle cascate
voglio che i vostri ultimi secondi li contiate
voi siete gli infedeli, io il fedele, oggi metto in pratica le
nuove crociate
con il fuoco e con la morte purificherò le vostre anime dannate

una distesa, di corpi esangui
il fuoco, il fumo e le urla caricavano l’aria
ero soddisfatto e mi sentivo libero, libero da un peso che portavo dentro da troppi anni



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