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carlo corallo - una canzone di successo lyrics

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m: oh, carlo!
c: ciao mattè, come va?
m: tutto bene grazie, un po’ stressato, va bene…
c: senti, io sto chiudendo il disco e avevo intenzione, ecco, di inserire una canzone che potesse, come dire, fare successo
m: ah, vuoi fare proprio un pezzone? cioè roba da disco di platino, per capirci?
c: ma no, no, anche meno, una roba trasversale che possa arrivare dalla casalinga al fisico nucleare per dire
m: ho capito perfettamente, qualcosa di commerciabile ma non commerciale, semplice, no perché semplice deve essere, ma profondo, giusto?
c: esatto esatto, perciò mi chiedevo se potessi darmi una mano, magari con due dritte, vista la tua carriera piena di tormentoni
m: aspetta un attimo, fammi accendere la sigaretta… e ci sono. allora, per fare una canzone di successo ci vuole urgenza, tocco, verità. caro carlo, immagina un paesaggio in bianco e nero, quello che ti piace di più e inizia a colorarlo. mettici un rosso, un refosco, un po’ di colori pastello, una lacrima di giallo e poi mischia tutto. sent-ti libero, accenna la tua vita, sconfiggi l’imbarazzo e lanciati nel buio
c: sai che quest’idea un po’ mi convince? io, però, pensavo a qualcosa di simile alla fruizione catartica della musica… come i pitagorici. sai? qualcosa… di vicino alla concezione ideale di platone, oppure magari l’opportunità per applicare una moderna “grammatologia”, con cui si abbiano continui richiami all'”archiscrittura”. insomma, un’espressione che dia un senso di primordialità, tra il serio e il faceto; come in quelle commedie in cui i critici dicono si rida con i personaggi e non di loro. quelle cose lì, oppure una roba non troppo alta, come se fosse fatta da una pittrice cubista, ma cubista di fatto, capisci?
m: eh ma così rischi di essere troppo essenziale. invece, ascoltami, dopo che hai fatto tutto quello che ti ho detto, pensa alla melodia, al groove, al batt-to e pensa a tutti quelli che flirtano con le parole. richard mason, philip roth, breston ellis e amadeus… non il maestro, ma l’intrattenitore, e lasciati guidare da loro. adesso shakera, un altro po’ e poi basta. quello che uscirà fuori sarà la tua canzone di successo
c: ah ma certo, ci sta, ci sta. ascolta, invece che ne pensi di raccontare quegli amori, sai quegli amori un po’ così… come quello tra alessandro e arianna in boris, solo che nella mia canzone, però, i protagonisti votano per lo stesso part-to. figo,no? altrimenti, un’alternativa sarebbe introdurre un antagonista caotico, ma in cui ognuno potrebbe riconoscersi, intellettuale ma del territorio allo stesso tempo… magari potremmo applicare la stessa personificazione del joker al re di bastoni. che ne dici? sarebbe un’idea geniale! e per finire aggiungerei una spolverata di attualità, sai: mettiamo da parte, per il secondo singolo, la storia di un concorrente che partec-p- a un talent show, ma viene eliminato perché la sua storia, sai, non è abbastanza triste, così l’anno dopo si taglia un arto, partec-p- e stravince, stra-vin-ce!!!
m: perfetto, ci siamo. unisci tutto questo e adesso vai a fare la tua canzone di successo
c: super! dai, grazie mille mattè, ci si becca in giro per una birretta
m: ciao zì, mi raccomando eh, trattate bene, stamme bene, bella



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