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casa degli specchi – un patriota smargiasso lyrics

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[strofa 1: alex antonov]
uno, due, uno, provo i microfoni
non sei nessuno se non sai chi è gianni ippoliti (chi?)
non sei nessuno se non sai chi è gianni sperti (chi?)
siamo nessuno, siamo casa degli specchi!
uno, due, uno, provo i microfoni
questo è il suono che nasce da tangentopoli, tu
non ci pensare e guarda il cielo, pannello solare
c’è il sole ed il mare, ed è estate
spiaggia libera, io libero martini libero un martini
sound di martinica, hangover, margarita
pizza margherita perché sono patriota, william wallace
voglio ancora una risposta ma
sto perdendo, sto perdendo, sto perdendo, sto perdendo
tempo, frega nada, perché questa tipa è leopardata
recanati, tu alza le mani si te piace
balla balla e non pensare che c’è il brexit
shake your body baby, do the conga
temo che stanotte sarà molto longa
fingo presa bene ma la prossima volta
sto a casa a rivedere vecchi video del 2 the beat

[ritornello: alex antonov]
uno, due, uno, provo i microfoni
questo è il suono che nasce da tangentopoli, tu
alza le mani per l’italia
bella per i soldi, bella per la patria (sueg)
uno, due, uno, provo i microfoni
questo è il suono che nasce da tangentopoli, tu
alza le mani per l’italia
bella per i soldi, bella per la patria (sueg)

[strofa 2: gyluciani]
casa degli specchi… sì
l’italia è una giungla ma io non scappo via da qui
anche se ragionare in una giungla è impossibile
come lavorare per vivere è un ossimoro, pensa
ogni anno io vado in vacanza con tarzan
si anno dopo anno dimostrando costanza
mi vanterò della mia costanza con i miei amici
che apprezzeranno la mia coerenza e i miei sacrifizi
fonderemo un partito e grideremo nei comizi
cose tipo “vogliamo al governo fabrizio frizzi”
così finalmente camperemo sul popolo italiano
sui deboli, come già han fatto bergoglio e provenzano
me frei, brindiamo, brignano
rime su qualsiasi base come fossi bravo
mentre scrivo sto brano, l’economia fa crack
crack crack crack, chiamami giovanni rana, lil b-tch!

[ritornello: alex antonov]
uno, due, uno, provo i microfoni
questo è il suono che nasce da tangentopoli, tu
alza le mani per l’italia
bella per i soldi, bella per la patria (sueg)
uno, due, uno, provo i microfoni
questo è il suono che nasce da tangentopoli, tu
alza le mani per l’italia
bella per i soldi, bella per la patria (sueg)

[strofa 3: janeosa]
sempre in ballo come un broker, con l’espressione da poker
mito della working cl-ss sul beat come joe c-cker
rapo sopra ad un minareto, il muezzin dell’intera scena
chiamo tutti alla preghiera e diffondo il verbo in riviera
suona lontano un singulto ed il punto è che non mi lascia
bevo e scrivo sui miei fogli frei come leonardo sciascia
nell’utopia narrativa di immortalare il momento
sopra queste rime sanguino sentimento
un sample di batteria sulla linea dell’orizzonte
io fumo cannabinoidi con tutto il mondo di fronte
seduto sopra una roccia, disperso in mezzo ai detriti
aspetto venga la pioggia che laverà i miei vestiti
lordati di tutto punto, un pò come i cessi del centro
la vita in italia è sporca già solo standoci dentro
il 90% è merda e poi oltre soltanto sogni
colline, pezzi di mare, chagall, linee e disegni



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