classic sheee - catabasi (episodio1) [la liana degli spiriti] lyrics
[strofa 1]
come gautama alla ricerca del nirvana
vagavo per le terre del sogno di brahma
finii nella capanna di una donna anziana
che mi parlò per prima di quella liana
mi fisso e disse: “straniero
hai lo sguardo di chi ha ricercato il vero
e si ritrova con più dubbi che all’inizio del sentiero
eppure lo sai già che sul mondo è steso un velo
e colui che lo ha tessuto è inaccessibile al pensiero”
[strofa2]
dissi che lo sapevo ma dentro sentivo un peso
“certo che lo sai, non vuol dire che lo hai compreso”
così si generava il dubbio dentro di me
cercavo il nirvana, si, ma il nirvana cos’è?
[strofa 3]
è il vero? è il bene? è il buono?
o forse tutto insieme? è l’uno? l’io sono?
“oh mio pover’uomo naufrago in mezzo al mare
dimmi da cosa scappi, ti dirò dove andare”
[strofa 4]
scappavo da un dolore indescrivibile a parole
non è localizzato, è un inquietudine è un tremore
ricordo che parlavo e lei mi fissava in silenzio
mentre da un pentolone si levava un fumo denso
[strofa 5]
mescolava quell’infuso, mi avvicino e annuso
mi sembrava piombo fuso, puzzava di chiuso
lei riempi tutta una coppa poi mi disse “bevi
distenditi ai miei piedi e abbandona i tuoi pensieri”
[strofa 6]
mentre la musica rimbomba
la strega mi racconta l’antico mito dell’anaconda
che ha generato l’uomo mentre risaliva l’onda
e ha regalato all’universo la madre feconda
[strofa 7]
“sono io la grande madre”, giuro avevo i brividi
“colei che diede al mondo la liana degli spiriti”
e mentre vomitavo tutto il peggio di me
cercavo il nirvana, si, ma il nirvana cos’è?
[strofa 8}
ho visioni estetiche come forme geometriche
mandala, luci sferiche, percezioni esoteriche
una figura vestita di icone ermetiche
apre una porta e mi invita con le sue prediche
[strofa 9]
uscivo da quella stanza ma era come se entrassi
più a fondo nella sostanza, tipo una catabasi
non avvertivo i miei passi, era come fluttuassi
lento discendevo e sentivo vibrare i bassi
[strofa 10]
giù come inanna nel kur, come orfeo ma più giù
nell’abisso è più blu, tra le divinità ctonie
laceravo il velo delle moire
per conoscere ciò che non muore
[strofa 11]
ero chissà dove, tutt’uno con lo spirito immortale
non c’era più dolore o motivo per stare male
e mentre discendevo a fondo dentro di me
cercavo il nirvana, si, ma il nirvana cos’è?
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