cono d'ombra - eurospin 2000 lyrics
[strofa 1: lo snooze]
vengo dalla terra promessa ai nostri avi
dove scorre miele, latte e derivati pastorizzati
tempi di vacche gr-sse già divise in quarti
gonfie di steroidi, anabolizzanti
qua è dove vivono i miei padri dal falluot
bruciammo i vecchi dei, ne arrivaron nuovi, dio discount
sfama l miei figli, canterò i tuoi salmi
può contenere pesticidi, senza coloranti
il supermercato è grande, dice mio padre
che un tempo potevamo cacciare
dai corridoi degli insaccati fino al grande frigo
dalla zona promozione al banco alimentare
caro dio del tetrapack, del pannolana, degli sgr-ssanti
grazie per le conserve, i surgelati, i diserbanti
perdona il padre mio, ciò che non è stato
perdona me se me ne sono andato
[ritornello]
benedici il nostro pane, i nostri inscatolati
i nostri aromi naturali, gli omogeneizzati
latte, prozac, pile, ansia
“prego avvicinarsi alla c-ssa”
[strofa 2: il della]
era l’estasi dei sensi, in edifici immensi
leggende di colori accesi e di sapori intensi
di bibite energetiche al confine del lisergico
e di file di erbe mediche in vetrina al centro estetico
tempo frenetico, continuo, rito collettivo
gettone nel carrello come un vincolo divino
e da lì le processioni, pellegrinaggi
e poi la comunione all’altarino degli -ssaggi
e i profeti alle pareti trasmettevano ottimismo
bellissimo, realistico, e manicure da sogno
un foglio, una brochure, per ricordarmi ciò che voglio
50 sfumature di derivati del petrolio
l’orgoglio di togliersi un bisogno, anche se indotto
col gesto della mano verso il petto, al portafoglio
e adesso è incomprensibile, impossibile parlarne
è -ssai difficile il concetto senza il codice, a barre
[ritornello]
benedici il nostro pane, i nostri inscatolati
i nostri aromi naturali, gli omogeneizzati
latte, prozac, pile, ansia
“prego avvicinarsi alla c-ssa”
[strofa 3: clark nova]
la voce detta i desideri, i bisogni, i rimedi
le insegne disegnano i sogni e sanno ciò in cui credi:
nelle dottrine dei saggi agenti del marketing
incise a tinte fluorescenti sopra i packaging
di merendine
dammi ideali per morire
scaffali di promesse e paccottiglia da due lire
e una bottiglia col mio nome a ricordarmi che esisto fintanto che consumo fino all’ultimo spicciolo
le luci al neon bloccano il tempo, lisciano la pelle
di noi nascosti tra i flaconi dell’ammorbidente
in un abbraccio di lavanda e spezie dall’oriente
fatti d’olio di palma a leggere etichette
ho preso un’auto nuova, per portarti via
e un pezzo di futuro, senza garanzia
diciotto mesi a t-sso fisso: regalo
nel nome del padrone del mercato e del denaro
[ritornello]
benedici il nostro pane, i nostri inscatolati
i nostri aromi naturali, gli omogeneizzati
latte, prozac, pile, ansia
“prego avvicinarsi alla c-ssa”
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