cono d'ombra - geni mutanti lyrics
ci volevate precari a pregare per due straordinari
schiavi di salari aridi ed educati a bignami
ad elemosinare un pezzo di pane e attenzione:
come un cazzo di cane che lecca la mano al padrone. scimmiette ammaestrate nel circo delle puttanate
tutte in fila ordinate e precise a battere le mani
le facce rasate e con le occhiaie truccate
con le nostre divise stretti alla corte degli anziani
persi nelle righe o a pezzi in benzodiazepine
senza un fine, con due lire finite per fiches e fighe
pedine di un regime che ride se ci reprime
recide le prospettive e scrive la parola “fine”
siamo cresciuti con in testa aspettative
sogni croccanti che non mastichi se in bocca hai solo gengive. non basta il gusto sulle papille gustative
e non ti accontenti d’altro se hai toccato il punto alto
una volta che lo sguardo è annebbiato dal miraggio
si fatica a tornare alle nostre vite
con le facce clandestine di chi cerca il senso della vita nella bella vita di soubrette e ballerine
di chi ha la prospettiva dei migliori
c’ha il pallino dei milioni
e poi fa il personal shopper
il fashion coach ed altre nuove professioni
che saran prove d’inventiva
ma son la prova che vi divertiva
prenderci per dei coglioni
e che generazione?
in quest’epopea siamo divisi in fazioni di ogni deriva
alla deriva come continenti di pangea
in balia dei venti, con stretta tra i denti l’idea, che…
siamo una generazione con il gene mutageno
in volo d’angelo oltre ogni ostacolo
col cazzo che ci domano, noi tessere del domino
che più ci b-tti giù e più l’effetto è catastrofico
siamo l’anello debole, il s-sso che innesca la frana
un nuovo stadio dell’evoluzione umana
siamo il fallimento, il successo, il diritto, il rovescio
ci volevate così. abbiamo fatto il resto
noi generazione x, ti ho detto, i film in testa
ma low-budget e ficconate sul petto
i cl1ck, mi piace, la x che mi dispiace non metto
i sogni di pace in bianco e nero e le notti in bianco con i pomeriggi a letto
con i sacrifici incisi sulla faccia davanti allo specchio
le rughe nel cervello di chi a vent’anni non crede più a niente, perché è disilluso come un vecchio
giornate a stringere i pugni
bianchi intorno alle nocche
senza neanche saper fare a botte
sp-ccare vetri per rubare ipod non è il gesto che attendevo
per una vita rotta da una glock
io credo nella natura degli eventi, causa-effetto
7 note in nero tra il da farsi e il già detto
segna questo sul block-notes:
“sono il mostro di frankenstein, e cerco il mio creatore”
ci volevate precari, ci avete avuto flessibili
invisibili, ignifughi e senza limiti
avete tolto gli stimoli, abbiamo fatto da soli
cavalieri del lavoro? no, bombaroli
ci hanno legato le mani, ma abbiamo messo le ali
ci hanno negato il domani, adesso correte ai ripari:
questa è guerra agli umani, come il colle e wu ming
ci credevano ingenui, ma siamo geni con il gene x
siamo il sogno di magneto, i nuovi quentin quire
teste da artificieri, istinti di artisti e macellai
siete in via d’estinzione noi siamo teste mutanti
siamo l’evoluzione: rivoltosi e rivoltanti
siamo una generazione con il gene mutageno
in volo d’angelo oltre ogni ostacolo
col cazzo che ci domano, noi tessere del domino
che più ci b-tti giù e più l’effetto è catastrofico
nel vostro crimine perfetto siamo la falla
provi a tenerla giù, ma la merda ritorna a galla
la risposta sbagliata a una domanda mal posta
il cavallo che sp-cca le mura a voi figli di troia
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