daniele silvestri - la mia casa lyrics
la mia casa è a lisbona
a metà di una collina
dove l’aria è sempre buona
in una piccola stradina che si inerpica
guidata da rotaie
che spariscono a ogni curva
e resistono alla furba ammaliazione del progresso
che qui tanto non disturba neanche adesso
questione di contesto e di cultura
la mia casa è una finestra in miniatura
e dopo i tetti in lontananza, il mare aperto
la mia casa è marrakech
in quella piazza sgangherata
così bella da sembrare una pittura
così forte da restarti appiccicata
pure essendo totalmente priva di un’architettura
e questa cosa nessuno mai l’ha spiegata
che quella piazza lì non è fatta di niente
solo di polvere e di musica, e di gente colorata
casa mia è là, e c’è sempre stata
la mia casa è in un ostello di berlino
chiaramente riadattato come tutto
in questo splendido casino organizzato
dove niente è come sembra
o perlomeno niente è più com’era stato
e tutto quanto intorno me lo insegna
che il p-ssato che è già stato fatto a pezzi come un muro
qualcosa ne è rimasto per orgoglio tutto il resto invece
è proiettato nel futuro
se poi verrà il momento in cui ci vuole il sole
e un vento che ti chiama
casa mia sarà una cava a favignana
tra due ali di farfalla
una bianca come il tufo e dolce
quasi come l’altra è dura e gialla
la mia casa è a camden town
nella londra dei c-n-li
dei mercati sempre pieni
degli inglesi sempre strani
dei vinili che nascondono tesori mai sent-ti
la mia casa allora affaccia sul tamigi
e forse è molto più lontana e in cima agli scalini di teotihuacan
forse casa mia è a parigi
tra la bastiglia e il bataclan
sì, casa mia è a parigi
tra la bastiglia e notre-dame
perché ho amato mille volte
e mille volte ho cominciato
e ho lasciato mille pezzi del mio cuore
sul sagrato delle chiese
nel cortile abbandonato di un compound sud sudanese
sul tortuoso muro a secco gallurese
su di un ponte chilometrico di istanbul, magnifica e geniale
che riesce a trasformare il mare in fiume e viceversa
il fiume in mare
nella mia casa è tutta roma
perché è qui che sono nato
in mezzo ai preti, i gladiatori, gli avvocati, i senatori
i t-ssinari, gli impiegati, le bariste, gli artigiani
i rigattieri, i poliziotti, i cravattari, le puttane
e le duemila fontanelle per le strade
dove l’acqua scorre sempre e non si ferma
come se l’acqua fosse roma
come se fosse eterna
come se l’acqua fosse roma
come se fosse eterna
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