don diegoh - so di chi è lyrics
[testo di “so di chi è”]
[strofa 1: don diegoh]
se guardi a un metro dalla metro c’è una donna col bambino
e puoi vederla da dietro il vetro della tua limo
elemosina qualcosa per comprarsi il destino
in un dialetto sconosciuto
ma resta universae il linguaggio in cui chiede aiuto
e ti ci manderei dove si fruga nella spazzatura in cerca di fortuna
nè paradiso o un sogno a meno che sei ricco e bello
in quel caso nel proverbio un cammello incula la cruna
io
ti ci manderei dove lavora mio padre
li c’è chi chiede in lacrime un assegno famigliare
coi pescatori bounty a uscire fuori e derubare il mare
perchè a casa c’hanno 5 bocche da sfamare
(e poi?)
popolare case popolari puoi puntare dove come fonte di calore hai un focolare
(tu) puoi pensare che ti manderei nel ghetto
in qualche rua
tutto ciò succede a 2 passi da casa tua
bienvendido
qui ti vendono la bamba in bamba
spesso è un padre di famiglia e tu perchè un caramba
la vita è un black mamba
morde la tua gamba
e in più
poi ti costringe a ballare a ritmo di samba
più di una bimba qui non ha mai preso un gelato
ha preso tutto il gelo di un inverno da sfollato
un bimbo non ha visto mai un cartone animato
vive senza tivù
in un cartone nell’anonimato
[ritornello 1]
so di chi è
la testa che decide
e’ la stessa che governa la mano che uccide
qui va così
ogni indizio coincide
dalla stanza dei bottoni una voce che se la ride
so di chi è
la testa che decide
e’ la stessa che governa la mano che uccide
qui va così
ogni indizio coincide
dalla stanza dei bottoni una voce che se la ride
[strofa 2: backo]
condivido la rabbia di chi sblasta cabine e vetrine o sì dallo
io non lo faccio e vivo ualle sulle spine
sono più incline al rapporto umano
anche se so
che la fame può rendere un uomo uno squalo
i palazzi danzano intorno a te legato a un palo
che tu viva giù al cordo
oppure in centro a via milano
e mi incazzo
perchè ci sono pure abituato
ma non trovo uno sbocco in un senso unico obbligato
‘sti vicoli dite
che nascondano pericoli,danno solo zone d’ombra
per sentirsi liberi
ma
creiamo vincoli
ma
spedimo litteri
coi piedi nel cemento senza gangsta tra i testicoli
o trentenni con la smania di rivalse sui più piccoli
fate guerra per gli spiccioli
noi
facciamo 4 messicani
state cambiando faccia o la città
fra un pò la strada sarà l’alternativa ai centri commerciali
[ritornello 2]
e’ l’inizio del countdown
tocca stare in piedi dopo il knock out
ch’è da un pò che vivo un senso no doubt!
no no no no no no
e’ l’inizio del countdown
tocca stare in piedi dopo il knock out
ch’è da un pò che vivo un senso no doubt!
no no no no no no
[strofa 3: backo & don diegoh]
trasmetto proiezioni dal nuovo cinema asfalto
accanto a chi si abbraccia alcolizzato in uno stato semi collassato
strafatto
distrutto dalla struggle
attratto dall’astratto
con tutte le certezze sotto sfratto
mi batto nella battle
intacco il marciapiede come palco
backo
don diegoh
macro marco
con il suono per i versi con cui guardo
una realtà che và di corsa e non mostra mai il traguardo
una città che sta cambiando
nelle mani sporche di chi la sta modellando
chi la sta molestando
lo fa
in tutta onestà
generando atrocità
senza rivendicarne la potestà
e non basta una protesta modesta
qui
si vende carne umana
in più si pensa abbestia
ci si calpesta i piedi anche fra chi non ha le scarpe
sogni
soldi
arte
vegeta chi resta
torna a vivere chi parte!
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