drimer - diario di bordo freestyle #0 lyrics
(intro)
tu intanto lavora per non restare dove già stai..
ye
siamo arrivati fino a qui eh? ma questo disco, questo pezzo, questi pezzi non parlano di me.. o almeno non solo
stammi dietro boy, lo sai com’è!
(prima strofa)
altre pare a gratis mio caro prendine un po’ se le tue non ti bastano
tra le tempie una fottuta bomba al plastico
avanti un altro no che non scrivo per stare meglio
è solo un’altra notte del cazzo in cui non riesco a non stare sveglio
ogni canzone è viatico del mio viaggio
napoleone al freddo al p-ssaggio del san bernardo
che vede ben oltre e scorge waterloo in lontananza
ma la gloria che c’è in mezzo a non prenderla poi t’ammazza
e sai mi sembra solo che palese che io abbia pretese
non ho tempo per chi fa il rap una volta al mese
e se ti chiedi perché mi sia concesso il contrario
ripensa ai mesi in cui lavorando ho dato tre esami e cagato un alb-m
e una volta mezzo qui pensi luccichi tutto
ma spente le luci o lo reggi o prendi e fuggi di brutto
fulgido sogno fulmini il dubbio da subito
ma stupido stronzo ti credevi l’unico suddito?
e sì forse me la sto sentendo un tot
è a te che che non ti sto sentendo da un po’
sarà un mio difetto pace non m’inventerò un pregio ad hoc
faccio il rap mica tengo un cazzo di fashion blog
io che con la gente parlo poco spesso
e per questo motivo quando scrivo sputo barre e non un mezzo ritornello
ma ti prego non parlarmi di sacrifici o di sbatti
che ‘sta merda m’ha preso amici che non sento da anni
e non parlarmi di fame se stai mangiando e basta
fammi i conti in tasca davanti a un altro piatto di pasta
prima che ricordi di un altro esame per la borsa di studio
riempia la borsa e corra giù in studio
vi saluto a voi che pare mi conosciate gran bene
aspetto solo il giorno in cui ‘ste cazzate le traducete
siamo solo a un’altra delle testate sulla parete
e se farò mai un disco d’oro lo appenderò tra le crepe
chiedimi perché sono cambiato così
ma prima chiediti perché tu non sei cambiato così
io non ce l’ho più tempo per bere un bianco al banco con chi?
ma ce l’ho per imparare a stare sul palco così
e così come in poche altre cose della mia vita
metterci il sangue resta la mia ricetta preferita
e per fortuna che mi han detto lascia sempre un poco di finzione
l’avessero fatto prima che mi strapp-ssi il cuore
e altro che emergente e la cresta dell’onda
in questo mare di niente c’è la mia testa che affonda
ma non la digerisco un’altra razione di merda
questo qua non è un disco è una dichiarazione di guerra
sempre qua piedi sul sentiero
per quanto alle volte mi portino a sprofondare in cielo
e io non c’ero ma ce l’ho
caro diario andiamo avanti da qui ma come ripartissimo da zero!
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