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dugentodumila - la lampada e lo specchio lyrics

[strofa 1 – stereo sinistro]
l’ottimista pensa che questo sia il migliore dei mondi possibili
che il bicchiere sia mezzo pieno, vive sereno
scioglie fili inestricabili, ma rimane sempre un nodo:
due persone non potranno mai comprendersi in pieno
bevo veleno, ma non so se sia mortale
forse alla fine è come entrare dentro una spirale
ma in generale dipende dalla prospettiva:
più conoscenza collettiva, più ignoranza individuale
è un ciclo che si apre, è un cerchio che si chiude
sono solo immerso nel triangolo delle bermude
e in superficie la maggior parte delle date non so se debbano avvenire o se siano già p-ssate
cerco il ragno per cercare ciò che spesso è taciuto
guidato dalla ragnatela che ha tessuto
farfalla nella sua metamorfosi in bruco
sono una perla nera sopra ‘l bianco del velluto
rimango muto, ma con gli occhi sto parlando
parlo in verità con ogni mio singolo sguardo, ma si sa
l’uomo è cieco e a riguardo
per il suono della luce l’uomo cieco è anche sordo
ogni sbaglio che commetto è un’esperienza che mi tempra
guardo il mondo là fuori: ogni fazione si scontra
i miti non muoiono, l’eternità non si compra
ho domande, chiedo risposte al riflesso della mia ombra

[strofa 1 – stereo destro]
il pessimista teme che questo sia il migliore dei mondi possibili
che il bicchiere sia mezzo vuoto
non cerca aiuto, solo fili inestricabili,che conducono poi a un nodo
e quando ce l’hai in gola senti quel senso di vuoto
procedo a nuoto, la mia nave è alla deriva
forse alla fine giungeremo alla stessa riva
ma in questo mare è difficile nuotare
più conoscenza individuale più ignoranza collettiva
è un ciclo che si chiude, è un cerchio che si apre
guardo immagini e c’è sempre questa coltre che le copre
ma in superficie soffio sopra questa polvere
e resto stupefatto dalla forma che si scopre
guardo la mia pelle che diventa la mia cella
chiuso dentro una conchiglia, cerco un modo per aprirla
sono un bruco nella sua metamorfosi in farfalla
vivo sul velluto nero sotto il bianco di una perla
vieni a vederla, voglio esprimerla al mondo
per la verità abbaglia tutto in un secondo, ma si sa
l’uomo è cieco e per l’appunto
non c’è cieco più cieco di chi non se ne rende conto
ogni p-sso sento il peso di ogni errore che ho commesso
guardo il mondo là fuori e scopro che è un paradosso
folle mosse dal potere, il folle è mosso da se stesso
ho dubbi, chiedo consigli all’ombra del mio riflesso

[strofa 2 – rovesciata]
solo con me stesso spesso, solo con gli amici
solo come quando sono tra la folla
sono come vittima di un suono
suona come fossi in una zona astratta, bizzarra
strana come quando qualcosa non funziona
un -ssioma senza senso, senza regole
pensa e penso non sia altro che un sesto senso
perso in una sorta di dimensione oscura
personalmente, le persone mi appaiono strane
ma forse sono io che…
fondo le forme, formano orme tra bombe e [?]
rinchiuso dentro qualcosa che incombe
sentiero senza uscita tra le tombe che mi circondano
trombe che suonano, combin-z-oni -ssurde mi portano
in un viaggio che si compie camminando
compie distanti in un unico p-sso
compie distanti percorsi di [?]
tra astanti infiniti
rompe i confini oltrep-ssandoli in cerca della fonte
la mia fronte fa cadere gocce di sudore che si fonde col terreno
e le sue onde circolari
e le fonti sovrastanti ondeggiano in perfetta sincronia ritmica
e io sono il centro di tutto

[samples]

[strofa 3]
come risvegliato dal p-ssato dentro un mondo sconosciuto
sono entrato e stando muto ho aperto gli occhi
ed ho guardato, ed ho -ssist-to a una parata in maschera:
lì davanti a me contro le leggi della fisica
cervelli atrofizzati dentro involucri di plastica
in marcia cadenzata partoriti da una fabbrica
burattini e marionette in fila
e il burattinaio a muoverne le corde con maestria
terrificante e sadica, satirica ai miei occhi
e mentre contemplavo quella mia visione mistica
una musica bizzarra mi saliva nella testa
e la saliva di quei suoni mi bagnava senza sosta
e poi una frusta di armonie m’inghiottiva nel suo ventre
un velo d’incoscienza offuscava la mia mente
mentre quella musica si faceva più b-ssa
incessante rimaneva solo l’eco di granc-ssa

[strofa 4]
e ritorno indietro nel tempo, porto me stesso come esempio
mi hanno trovato nudo dentro a un tempio
l’uomo è in conflitto con se stesso
la guerra è pestilenza e troppo spesso ci tiene sotto terra
e ora scopro la cicatrice sopra il mio torace
la luce che produce mi conduce in superficie
uscendo dalla pece verso un sogno illuministico
e sento di esser perso dentro un universo mistico

[samples]

[strofa 5]
ho raggiunto giove
si confonde il quando e il dove
al centro della mia visione perso dentro un’emozione
tra meditazione e azione
quale sia la mia funzione io lo ignoro
e si compone il gioco della percezione
e intanto mi sento come dentro un labirinto
e non so come posso uscire dal mio labirinto
e intanto mi sento come dentro un labirinto
e non riesco a trovare il centro del mio labirinto
e intanto mi sento come dentro un labirinto
e non so come posso uscire dal mio labirinto
e intanto mi sento come dentro un labirinto
e non riesco a trovare il centro del mio labir..

[bridge]
e intanto mi sento come dentro un labirinto
e non riesco a trovare il centro del mio labirinto
e intanto mi sento come dentro un labirinto
e non so come posso uscire dal mio labirinto
e intanto mi sento come dentro un labirinto
e non riesco a trovare il centro del mio labirinto
e intanto mi sento come dentro un labirinto
e non so…

[strofa 6]
e intanto mi sento come dentro un labirinto
e non so come posso uscire dal mio labirinto
e intanto mi sento come dentro un labirinto
e non riesco a trovare il centro del mio labirinto
e intanto mi sento come dentro un labirinto
e non so come posso uscire dal mio labirinto
e intanto mi sento come dentro un labirinto
e non riesco a trovare il centro del mio labirinto
e non so come posso uscire dal mio labirinto
e non riesco a trovare il centro del mio labirinto
e non so come posso uscire dal mio labirinto
e non riesco a trovare il centro del mio labirinto

- dugentodumila lyrics

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