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egreen - venti venti lyrics

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[testo di “venti venti” ft. gentle t, peter wit]

[intro: egreen]
ehi, yo, ehi, toto (ce l’abbiamo fatta, eh)
tutti fuori in piazza, payback
okay, ahahah, yeah, yeah, yeah, yeah

[strofa 1: egreen]
se c’è qualcosa che ho imparato da questi colleghi
è che il limite di comprendonio rende gli uomini serpenti più che scemi
vuoi fare rime d’impatto, ma salti da uno scalino
io son nato a duemila e seicento metri, ho vite di un felino
f+ck that, diverso per genoma dalla genesi
chi non ha visto un cazzo in me ha un glaucoma diottrie con i debiti
io sono ancora venti venti, perretta coi soci
niente beretta, solo sinapsi ed istinti veloci (ahahahah)
non è manco abitudine
non rappo per fare una storia pacchiana del cazzo, bolle e cruditè
mentalità da soldo, vecchio, tu c’hai scritto in faccia “svendo”
chi ostenta per antonomasia qui è un poveraccio dentro
niente vittimismo hip hop col fare da casta incompresa
appoggia una mia strofa a caso sulla tua cazzo di pesa
ancora non mi è scesa, voi col rap giocate carriere ai cavalli
io calibro attentamente il mio rischio d’impresa (rrah), toma

[strofa 2: gentle t]
sono nato a zero metri sul mare (ahah)
un consiglio a questi rappers? me lo devi succhiare
sto con mio fratello che li mette in play
ma dopo due secondi se ne pente al punto che lo vedi sbuffare (ma dai)
pr+nto allo scontro come in curva in cinque su una matiz
all’alba che facciamo a gara agli occhi più scavati
per fare il malandrino b+tta pure i soldi per il video
non capisco, può venire qui e le busca gratis (ahah)
t, dillo tre volte volte e sei ubriaco
dillo due volte e c’hai la macchina che ho sempre sognato (uoh)
dillo una volta e sono sotto casa tua incazzato
dillo a ‘sti rappers, dopo chiedigli quanto hanno studiato
lecce spitter, i speak the truth
brother, le barre mie avresti voluto scriverle tu (ahah)
sprecate, forse manco dovrei scriverle più
nei dischi vostri tracklist, dietro il mio c’è il menù (ahah)
[strofa 3: peter wit]
rapper, coi tuoi amici non ti avvicinare
ti rimando a calci in culo nel tuo mondo digitale (ah+ah)
da operaio a princ+p+le è il mio obiettivo princ+p+le
principiante, dici tante minchiate, ‘sta combo è micidiale
ho il cuore più freddo dell’inverno a bratislava
il mio stile è originale, grosso come gabry, sgrava
non paragonare il tuo ritornello alla mia spittata (mai)
è come mettere a confronto un tavernello e un sassicaia (cos’è ‘sta merda?)
stai copiando, andresti bene a tale e quale
scanno su un viale in pavé chi dubitava, [?]
non è casuale, mandami il grano, poi cambia causale
too easy, ogni mia barra è più letale di pasquale
un tossico ne comprerà almeno due
scemo, se tu sei underground, io sono almeno al meno due
ho preso qualche chilo, non intendo che non mi alleno più
e se racconti storie, fai in modo che siano almeno tue



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