elia lamura - guardami lyrics
(1 strofa)
l’altra sera ho preso del tempo e ho pensato
che sarai tu il mio prossimo e non ultimo peccato
mentre ti guardo in fondo io so già che starò male
come quando non piove ma il vento sa già di temporale
riposa il sole e tu con lui al mio fianco dolcemente
se chiudo gli occhi e ti accarezzo sento che sei mia
ma se li apro si fa posto poi nella mia mente
tu che lo abbracci e riaffiora ancora la gelosia
e quel sorriso lì al suo posto, giuro, non lo riconosco
fino all’altra sera ti nasceva mentre ti era addosso
ti spogliavi del tuo orgoglio, ti vestivi col suo corpo
sussurrandogli un “ti amo” non sincero fino in fondo
o forse sì, ma cosa importa? non sarà l’ultima volta
in cui ti guardo e vivo un’armonia che poi mi sarà tolta
svaniscono i miei dubbi se mi cullano nell’ombra
se col fumo della camel mi disegno la tua forma
(ritornello)
ho guardato dentro me e ho capito che i miei sogni
sono pagine di un libro al cui centro ci sei te
e ora guardami negli occhi, non possiamo più giocare
ci siamo fatti troppo male. mentre affogo, guardami
(2 strofa)
abbiamo abbracciato i nostri limiti e sposato i nostri mali
abbiam guardato il cielo fino a farci crescere le ali
abbiamo modellato i nostri gesti sui nostri ideali
abbiam plasmato i nostri sogni fino a renderli reali
ma un sogno che cos’è, se non un mimo del nostro volere?
la differenza è che tra i due il sogno è il primo a cadere
come accade normalmente tra fidanzamento e amore
tra il veleno ed il livore, tra il pensiero e l’ossessione
e ora che abbiamo reso tutto una cosa normale
ci siamo abituati perfino a farci del male
e se mi alzo e mi rivesto e dopo vado fuori
ti lascio sotto le lenzuola un letto di illusioni
nel quale tu starai troppo larga, già lo so
ma come tu mi hai insegnato l’amore è un sit&go
l’amore è quel tuo ombretto, l’amore è il tuo rossetto
e’ la tua testa che si china lenta sul mio petto
(ritornello)
ho guardato dentro me e ho capito che i miei sogni
sono pagine di un libro al cui centro ci sei te
e ora guardami negli occhi, non possiamo più giocare
ci siamo fatti troppo male. mentre affogo, guardami
(3 strofa)
speravo fossi tu quella boccata d’aria fresca
ma adesso solamente il gelo penetra dalla finestra
e la tempesta nel tuo bacio speravi fosse fatale
ma baby, è stato quel tuo bacio a rendermi immortale
e sale la libidine, si avvale del tuo limite
col tuo male di vivere rasenta la vertigine
tetra come fuliggine scurisce le tue pagine
e quel tuo sguardo vigile si mostra un po’ più fragile
non è mai stato facile, lo ammetto
cercare la speranza mal celata dietro ad ogni mio sospetto
ma non sei un testo perfetto, non sei qualcosa che piace
resti soltanto un sonetto di un autore incapace
resti regina del letto, sei appagato col tuo spasmo
e con quel vuoto che, se cresce ancora, puoi averci un -rg-smo
e mentre esco dal tuo tunnel senza uscita
pretendo un ultimo bacio, poi esci per sempre dalla mia vita
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