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emis killa - notte gialla lyrics

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[testo di “notte gialla” ft. madame]

[intro: emis k!lla]
mob
ah

[strofa 1: emis k!lla]
stanotte ha il volto della mia malinconia
ma il tuo sorriso mi compiace (seh) per quanto finto sia
baby, pensavo di amarti e poi ho capito in terapia
che mi affeziono ad ogni tua angoscia perché in fondo è un po’ la mia
lungo la via sento il boato (seh), diversi ruoli (seh)
l’un l’altro attratti come poli, in compagnia ma ancora soli
e noi che siamo ancora i soliti a parte nei modi (seh)
siamo in disparte barcollando silenziosi come barche nei moli
e mamma già da un po’ è a letto e io penso sia troppo ingenua (seh)
è un mese che scazziamo senza tregua
pensava fosse un gioco il mio fin quando ho preso il treno
adesso ci sentiamo poco e ci vediamo pure meno
io proprio non mi ci trovo (nah) in ‘sto mondo a misura d’uomo
anche un diavolo è ben accetto purché abbia un aspetto buono
fa freddo e non sono sobrio (no)
ti prego (ti prego), chiedimi: “come sto”
non: “che ore sono?”, e andiamo che ora ho sonno

[ritornello: madame]
per scappare dal mondo scrivo, non per altro
quando la voce chiama, lascio tutto e parto
c’è il gruppo a fare festa, ma sto in camera e ci resto
bevendo la mia miscela di rum, cola e lacrime
perché più, uh, di fermare la giostra non so che inventarmi
cerco solamente un po’ di verità
perché fino adesso sembra non ci sia mai stata davvero
[strofa 2: emis k!lla]
su ‘sti gratini siamo indigeni (seh)
senso di vertigine (uoh), sotto un cielo pieno di lentiggini
nuovi fantasmi vengono ad uccidermi (seh)
io proverò a corromperli se non potrò sconfiggerli
da sempre faccio incubi più veritieri dei miei sogni (seh)
pensieri poco nitidi e più sporchi dei miei soldi
cerco mio papà tra i volti in strada e nel rumore del ventilatore
ora che estate da ventiquattr’ore
è un po’ che sono stanco di gente che esulta quando
gli metti una coppa in mano e, se perde, abbandona il campo
fra’, ho smesso di dare il pane a ogni bocca che ha fame in quanto
per quanto onesto sia un cane, poi torna con tutto il branco
questa city è una giungla (ah) con più taxi che angeli
bestie migrano in chiesa e i palazzi sembrano alberi
e tu ti alteri, lo so, che ho la voce in radio e la faccia in tv
forse dovrei soltanto bere meno e dormire di più

[ritornello: madame]
per scappare dal mondo scrivo, non per altro
quando la voce chiama, lascio tutto e parto
c’è il gruppo a fare festa, ma sto in camera e ci resto
bevendo la mia miscela di rum, cola e lacrime
perché più, uh, di fermare la giostra non so che inventarmi
cerco solamente un po’ di verità
perché fino adesso sembra non ci sia mai stata davvero
[outro: emis k!lla]
diciamo che in generale ho bisogno di dormire perché veramente ho fatto un weekend distruttivo, autodistruttivo, tra le serate con i miei amici ignoranti, eccetera
oggi che dovrebbe essere, cioè, doveva essere il mio giorno di riposo mi sono distrutto, e mo ho chiuso in bellezza in studio, però finalmente ‘sto disco è finito
mob



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