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ettore giuradei - policrate lyrics

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[verse 1]
in piedi sui merli del suo tetto
guardava con lo spirito appagato
samo, la città su cui regnava
“tutto mi è sottomesso”

[verse 2]
disse al re dell’egitto
“ammetti che sono fortunato
conoscesti il favore degli dei
quanti erano prima pari tuoi?”

[verse 3]
li tiene assoggettati
ora il suo scettro
ma vi è uno ancor
per la vendetta

[verse 4]
non può dirti felice nella mia bocca
se è ancora sveglio l’occhio del nemico
e prima che il re avesse terminato
un messo da mileto

[verse 5]
si presenta al tiranno
“al cielo, signore, gli aromi votivi!
e il suo capo solennе
venga cinto
[verse 6]
di vivi rami d’alloro!”
“una lancia trafisse il tuo nemico
mi manda con quеsta lieta novella
polidoro, tuo fido condottiero”
e tira fuori da un nero barile

[verse 7]
ancora sanguinante, con orrore
di entrambi una testa conosciuta
il re fa un passo indietro spaventato
“ti invito a diffidare della sorte”

[verse 8]
afferma con lo sguardo preoccupato
“rifletti come su onde malsicure
possa annientar la flotta una tempesta
se una fortuna incerta la sospinge.”

[spoken]
e prima che abbia fatto il suo discorso
lo interrompono grida di esultanza
che salgono festanti dalla rada
ricolma di tesori forestieri
è tornata alle rive della patria
la foresta di alberi maestri
si meraviglia l’ospite regale:
“la tua sorte chi è oggi ben disposta
ma abbi timore della sua incostanza
le schiere ben armate dei cretesi
ti recano minacce di una guerra
già prossime esse sono questa spiaggia”
e prima che sia spenta la parola
si vedono avanzare dalle navi
e mille voci gridano: “vittoria!
siam liberi da insidia di nemici
i cretesi ha disperso la tempesta
la guerra è ormai passata, terminata”
l’ospite ascolta questo spaventato:
“invero, ti ritengo fortunato
ma” dice “tremo per la tua salvezza
temo l’invidia degli dei
gioia soltanto, nella vita
non toccò in sorte mai ad un mortale



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