francisco - miniera di naica lyrics
[strofa 1]
non conosci la mia razza, almeno così penso
fai che mi faccio corazza, come dio efesto
tra la solitudine e l’incudine, sto io di mezzo
ed io ci ho fatto l’abitudine togliendovi di mezzo
fra vi taglio e faccio le orge di sangue, báthory erzsébet
sparisco tipo tombe alarico, che il cuore gela
chi mi scopre dopo m’indica, dice che il flow ce l’ha
prima di osservare me, guarda sotto chi si cela, e vai sotto
il mio destino è caro, guarda quanto mi è costato
lei mira come longino e trafigge il costato
ho perso il fato, i sensi ed altri, ma non perdo il fiato
in ogni male che si prova c’è ricchezza, fra come el dorado
il disagio dove vivo lo sa solo dio
lascia il trimorio, ma non tremo io
ho visto guerra anche in famiglia, tipo ludovico pio
stringo perlomeno, al varco vi vedo dall’alto, come cristo a rio
in sostanza puoi capire quanto siamo fini
che se disti al mondo conosci dove confini
ritraggo i miei fantasmi, come dentro gli arnolfini
che ogni attimo vissuto bene, ci rende più vivi, e fai tu
che vivo isolato, mi hanno desolato, dopo abbandonato, vivo solo come un’eremita
ho visto il piatto vuoto, ma il futuro in mano
in ogni pianto, né ricavo oro, come re mida
ogni pensiero mio, tocca il mio confine
nasco tela di penelope, senza una fine
mi sto facendo spazio, spero qualcuno si sposta
non voglio che io sappia fare, voglio che io possa
mamma cola rimmel dagli occhi, poi mi sussurra
“amarsi a volte è incerto, è più una sepoltura”
io che non ho mai amato, fra nemmeno una
perche’ amando me stesso, percepisco eterno, come stella tuban
l’anima che ansima che inc-ssa e grandina
ho dentro spade fatte in ghiaccio, miniera di naica
sogno il bene di mamma, lei che imbocca magma
dio, la porto via dalla fame che ci lacera
io sono pioggia, tocco la superficie
arte di una natura incolta e il sole mi deride
la luna ha parti uguali e si divise
mentre noi col cuore uguale e si divide
[ritornello]
sento il freddo, vivo nella miniera di naica
per ogni buco sulla cute si ghiaccia una lacrima
sento freddo, vivo nella miniera di naica
mio padre è vivo nei ricordi e il ricordo mi lamina
[strofa 2]
in retta via, a piedi nudi come un pellegrino
fra consumo pelle e vino, -ssisto poi al vostro declino
ho perso il padre mio, subito dopo la testa
contro un dio che non mi apprezza, il mio nome è caino
sogno il belgrano, non come martin gulliermo farre’
il tempo di capire di voi cosa farne
d’affannato cresco anche affamato, restando distante
ho il flow così avanti, chiedo venia se porgo le spalle
[ritornello]
sento il freddo, vivo nella miniera di naica
per ogni buco sulla cute si ghiaccia una lacrima
sento freddo, vivo nella miniera di naica
mio padre è vivo nei ricordi e il ricordo mi lamina
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