frankie hi-nrg mc - accendimi... lyrics
[strofa 1]
sono lo specchio alla cui immagine vorresti -ssomigliare
il vaso di pandora che vorresti scoperchiare
per entrarci dentro e restarvici rinchiuso
lontano da quel mondo in cui ti senti intruso
ed invisibile, dentro a un’automobile
fermo in un ingorgo ad uno svincolo, il tuo sguardo immobile
appoggiato sopra al finestrino col calore oscilla
ed un perfetto estraneo che manco t’-ssomiglia
t’osserva, occhi vuoti come fuochi spenti
la faccia di chi proprio non ha niente da dirti
o da darti ti sfiora facendoti paura…
ma è solo la tua immagine nel tuo retrovisore…
cl!ck! pigiami il grilletto, per favore
ti proporrò un affare irrinunciabile
un biglietto sola andata di vacanza dalla tua coscienza
non ti sembra irresistibile? pensa…
anzi, lascia fare a me che me la cavo meglio
i cervelli li maneggio come voglio, è il mio ramo
io li squaglio e li modello coi miei pollici e loro alzano gli indici e poi ricominciamo
e già lo sai che con la pulsantiera in mano anche stasera
avrai il potere di disporre tutti i cari a forma di famiglia vera
ti metterò a tacere l’alveare che c’hai in testa
e se sarai sincero e non farai più resistenza
saprò ricompensarti
quindi adesso siediti ed ascolta attentamente quel che voglio dirti
non sono mica ordini, son solo dei consigli…
ed ora guarda un po’ chi vive meglio…
[ritornello]
ti dico quel che vuoi, ti mostro come sei
accendimi la bocca e ti vedrai nel mondo nella scatola
e vivere una favola potrai
se resterai a casa senza uscire mai…
ti dico quel che vuoi, ti mostro come sei
accendimi la bocca e ti vedrai nel mondo nella scatola
e vivere una favola potrai
se resterai a casa senza uscire mai…
[strofa 2]
sent-to? non ho finito sono pratica e indolore ed il mio smercio è consent-to
la dose media è libera, come la mia voce che è fatta di colori
ed è per questo che ti piace!
io ti parlo agli occhi e tu rispondi spalancandoli
come fa un bambino quando tocca una girandola che gira di continuo
ventiquattr’ore ore al giorno tutto l’anno
e non ti prendo in giro, sono gli altri che lo fanno!
sondo i tuoi pensieri più nascosti, rovisto fra i tuoi gusti
a caccia di emozioni da sottrarti e riproporti
in m-ssicce razioni di finzione interpretata da doppioni ossigenati con la faccia di cartone
sipario! piazzisti ad ogni orario
maitresses ingioiellate con le protesi mammarie
gobbi, nati stanchi, soubrettine-coscia-lunga-pr-nte-all’-uso
opinionisti bianchi, rossi, neri e verdi
in tutte le nuances che fan pendent con la poltrona in voga
quattordicenni qua e là come lattuga
case in cui c’è sempre festa, piazze in cartapesta
l’ospite che alza più gli ascolti resta
minigonne, madonne emostatiche e non a profusione
e in una apoteosi il cupolone, combin-z-one…
ti do pure un posto fisso alle part-te di pallone… reclame!
[ritornello]
ti dico quel che vuoi, ti mostro come sei
accendimi la bocca e ti vedrai nel mondo nella scatola
e vivere una favola potrai
se resterai a casa senza uscire mai…
ti dico quel che vuoi, ti mostro come sei
accendimi la bocca e ti vedrai nel mondo nella scatola
e vivere una favola potrai
se resterai a casa senza uscire mai…
[strofa 3]
sangue? la mia specialità, te ne faccio veder fiumi
facevo il colosseo un paio di millenni fa
intere o a pezzi incluse le frattaglie
sp-ccio storie d’ogni sorta, complete di dettagli e figli morti
contorti psicodrammi esistenziali e p-ssioni turbolente, torbide ossessioni
con amanti, parenti, isso, essa e o’ malamente
tutti insieme a vendicarsi, ma app-ssionatamente
mostro i visceri e miscelo cronaca e spettacolo
impasto e servo caldo “è pr-nto a tavola!”
come uno stormo di avvoltoi sulla carogna il mio pubblico s’affolla
e proprio come ai tempi di caligola
mi basta dare all’occhio la sua parte
per darti l’illusione che tutto vada bene
anzi benone se non meglio
ti voglio bene proprio come a un figlio
componi questo numero e ti riempio il portafolgli!
se ti senti solo chiamami, se vuoi confessati
t’ascolterò ad orecchie tese per meglio comprenderti ed -ssolverti
invitandoti nel mio salotto buono ed incantandoti
quasi come un disco sullo stesso suono
dai, regalami quel cruccio che ti porti chiuso in petto tutto il giorno
la notte a letto con il buio intorno
aspetti l’occasione adatta a far sentire la tua voce nel tuo quotidiano inferno
e quello che mi piace è che mi ascolti
pure se ti parlo con la faccia di chi t’-ssomiglia
che non è certo bella ma è sincera
le storie sono paccottiglia rosa, gialla e nera
un po’ cronaca vera un poco gente
io non ti dico niente, però te lo ripeto lentamente
con tono dissuadente t’arravoglio in un imbroglio e non ne scappi più
e cedi in blocco la tua ident-tà alla tv
seguimi, fermati, girati, adesso togliti la benda e osservami
fa’ attenzione perché ora sei target davanti al mio plotone
e l’hai voluto quel tuo posto in prima fila, coglione…
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