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gian francesco malipiero - le sette allegrezze d'amore lyrics

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deh! state a udire, giovane e donzelle
queste sette allegrezze ch’io vo’ dire
divotamente, che son dolci e belle
che amore a chi lo serve fa sentire;
io dico a tutte quante, e prima a quelle
che son vaghe e gentili e in sul fiorire:
gustate ben queste allеgrezze sante
chе amor ve ne contenti tutte quante!

prima allegrezza, che conceda amore
si è mirar duo pietosi occhi fiso
(escene un vago, bel, dolce splendore)
veder mover la bocca un dolce riso
le man, la gola e i modi pien d’onore
l’andar che uscito par di paradiso
ogni atto e movimento che si faccia;
e cosí prima un cor gentil s’allaccia

la seconda allegrezza, che amor dona
è quando hai grazia di toccar la mano
accortamente, ove si balla o suona
o in altro modo strignerla pian piano;
e, mentre che si giuoca o si ragiona
gittar certe parole e non invano;
toccare alquanto e strigner sopra i panni
in modo che chi è intorno se ne inganni
terza allegrezza, quale amor concede
è quando ella una tua lettera accetta
e degna di rispondere e far fede
di propria man che ’l giogo al collo metta;
ben è duro colui che, quando vede
sí dolce pegno, lacrime non getta:
leggela cento volte e non si sazia
e con dolci sospiri amor ringrazia

piú dolce assai quest’allegrezza quarta
se ti conduce a dir qualche parole
a solo a solo, e far del tuo cor carta
e dire a bocca bene ove ti duole;
se avvien che amor le some ben comparta
senti dir cose da fermare il sole:
dolci pianti e sospiri, e maladire
uscio o finestra, che ti può impedire

chi può gustar questa quinta allegrezza
può dir che amore il suo servizio piaccia
se avvien che baci con gran tenerezza
un’amorosa, vaga e gentil faccia
le labbra, e dentro ov’è tanta dolcezza
la gola e ’l petto e le candide braccia
e tutte l’altre membra dolci e vaghe
lasciando spesso i segni delle piaghe
questa sesta allegrezza, ch’io dico ora
è venir quasi alla conclusione
e a quel fin, per che ognuno s’innamora
e si sopporta ogni aspra passione;
chi l’ha provato e chi lo pruova ancora
sa che dolcezza e che consolazione
è quella di poter sanza sospetto
tenere il suo signore in braccio stretto

vien drieto a questa l’ultima allegrezza
che amor infin pur contentar ci vuole:
non si può dir con quanta gentilezza
con che dolci sospir, con che parole
si perviene a quest’ultima allegrezza
come si piange dolcemente e duole;
fassi certi atti allor, chi non vuol fingere
che un dipintor non li potria dipingere

queste so’ l’allegrezze che amor dá
o donne, a chi lo serve fedelmente;
però gustile e pruovile chi ha
bellezza, gentilezza, etá florente
ché perder tempo duole a chi piú sa
queste allegrezze, che detto ho al presente
chi dice e pruova con divozione
non può morir sanza l’estrema unzione
questo povero cieco, quale ha detto
queste allegrezze, a voi si raccomanda;
vorrebbe qualche caritá in effetto;
almen la grazia vostra vi domanda;
amor l’ha cosí concio il poveretto
come vedete, e cieco attorno il manda
fateli qualche ben, donne amorose
che gustar possi delle vostre cose

il poveretto è giá condotto a tale
che non ha con chi fare il carnasciale



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