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giorgio gaber - le mani [1992] lyrics

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[strofa 1]
un incontro civile fra gente educata
che si alza in piedi e che si saluta
un incontro un po’ anonimo reso più umano
da una cordiale stretta di mano

una mano appunt-ta una mano un po’ tozza
una mano indifesa che fa tenerezza
una stretta di mano virile e fascista
che vuol dire non sono un pederasta

una mano un po’ timida poco convinta
tu parti deciso e lei ti fa la finta
una mano imprecisa, una subdola mano
da nuovo socialista un po’ democristiano

una mano a spatola che scatta nervosa
un’altra suadente un po’ troppo affettuosa
una mano tesa, a suo modo ribelle
una mano immacolata da cielle

una mano molliccia che si tocca la faccia
una mano melliflua che chiede la mancia
una mano incallita da vecchio comunista
una mano anchilosata col pugno a mezz’asta

una mano da artista tortuosa e impotente
una mano da orso pelosa e ignorante
una mano commossa che prega per noi
una mano da piovra che non ti lascia mai

[ritornello]
un carosello inutile, grottesco, giocondo
in questa palla gigante che poi è il mondo

[strofa 2]
un mondo di -ssurdi esseri umani
un gioco festoso un intreccio di mani
ci comunichiamo così spudorati
quanto ci siamo affezionati

mani educate di anziani signori
mani efficienti di gente d’affari
mani che ti lisciano con troppa simpatia
con un tocco morboso che sa di sacrestia

[ritornello]
un festival viscido e nauseabondo
in questa grande famiglia che poi è il mondo

[strofa 3]
mani di ministri che chiedono fiducia
mani sottili manovrate con ferocia
mani potenti, violente per natura
mani mafiose che si muore di paura

mani bianchissime schifose da toccare
mani inanellate di papi da baciare
mani scivolose di esseri umani
mani dappertutto tantissime mani

[ritornello]
le guardo mi sommergo annego sprofondo
in questo mare di merda che poi è il mondo



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