j-ax & fedez - perdere la testa lyrics
[strofa 1: j-ax]
qui nella terra dei mobili svedesi e degli outlet
c’era la cascina dei miei nonni, grano, maiali e le vacche
guardo scorrere la strada che faceva mia madre
quarant’anni la stessa alla c-ssa di un supermarket
torno dal lavoro all’alba cachet che non mi sta in tasca
pagato in biglietti da venti come a chi sp-ccia
l’unico rimasto sobrio questa notte
perché drogarsi è chiedere in prest-to un po’ di pace alla morte
l’opinione della gente mi p-ssa attraverso
prima sei una meteora poi il loro universo
tanto vinta la rivoluzione ti danno il comando
poi ti diranno che sei un tiranno lo stesso
[pre-ritornello: giò sada]
insieme non si riesce mai
a superare il confine
siamo stati bravi a mentire
ma ora voglio solo perdere la testa
per non cercare più
nel tempo che ci resta
di scivolare giù
[ritornello: giò sada]
cadere non può fare male
cadere non può fare male
per ogni tregua una luce
dopo ogni alba c’è un addio
dove ci sei ancora tu ci sono ancora io
[strofa 2: fedez]
se per cambiare aria servisse lo scontrino
non ci sarebbe più evasione nel paese da cui arrivo
e chi per una donna e chi per un lavoro
fuggire per inseguire un sogno che fugge via da loro
restare solo è la paura di amare sì però amare troppo
è la paura di restare solo, prendi il volo a fiato corto
dalla stazione all’aeroporto, ragione o torto
la storia di un cuore ferito in viaggio su un binario morto
lasciarsi alle spalle chi ti insulta e si lamenta
perché chi sa fare fa, chi non sa fare commenta
c’è solo da rodere, non c’è niente da ridere
per fortuna ho preso 10 in storia dell’arte di sopravvivere
[pre-ritornello: giò sada]
insieme non si riesce mai
a superare il confine
siamo stati bravi a mentire
ma ora voglio solo perdere la testa
per non cercare più
nel tempo che ci resta
di scivolare giù
[ritornello: giò sada]
cadere non può fare male
cadere non può fare male
per ogni tregua una luce
dopo ogni alba c’è un addio
dove ci sei ancora tu ci sono ancora io
[bridge: j-ax & fedez]
la mia pazzia m’ha portato dal quartiere alla radio
da cantarla in cameretta a cantarla allo stadio
la mia faccia tosta mi ha portato a fare il giudice in tele
interrogazioni parlamentali e querele
e ansie che di notte fanno digrignare i denti
prima avevi dipendenze adesso hai dipendenti
guardarsi con gli stessi occhi della gente
sentirsi in colpa per dei soldi guadagnati onestamente
[ritornello: giò sada]
cadere non può fare male
cadere non può fare male
per ogni tregua una luce
dopo ogni alba c’è un addio
dove ci sei ancora tu ci sono ancora io
(ci sono ancora io)
(ci sono ancora io)
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