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j-ax - un altro viaggio lyrics

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[intro: valerio jovine]
nell’aria la gomma bruciata e il profumo di caffé
quest’aria è sempre diventata musica per me, eh ale’!!

[verse 1: j-ax]
oggi ho messo le illusioni nella borsa
so che cammino su una strada che impedisce la mia corsa
con una processione che trasporta la madonna
per un inchino fuori dalla porta
di un boss della camorra
una moschea sgomberata
l’odio striscia, davanti a casa
non serve andare sulla striscia di gaza
si ripetono gli abusi subiti dai genitori
succede ad israele tra i bambini al parco giochi
con uomini senza le palle da sempre custodi di questi bordelli
ma senza le palle non riesci a goderti le cose come farinelli
la colpa che viene affibiata a chi viene da fuori se il lavoro manca
dai miei genitori terroni emigrati in brianza negli anni ’60
il vetro lavato al semaforo dal pakistano a cui manca la gamba
che sembra sia qua da due secoli come una chiesa, come una statua
sotto il cartello della campagna pubblicitaria
c’è il travest-to che apre il cappotto
l’auto che p-ssa cose evidenti che nessuno guarda
da quando c’è un grattacielo il mio quartiere si è involgarito
come i signori di mezza età, con le parigine e il botulino
al bar, i vecchi bevono vino, il pusher ricarica il telefonino
un altro viaggio in italia, per ora sono ancora vivo

[ritornello: valerio jovine & j-ax]
nell’aria la gomma bruciata e il profumo di caffè
un altro viaggio in italia e tutto fila liscio
con grossi buchi su ogni strada ed ogni ghetto col sole
un altro viaggio in italia, per ora sono ancora vivo
nell’aria in mezzo alle tossine, forse un po’ di rabbia c’è
un altro viaggio in italia, un altro viaggio in italia
quest’aria è sempre diventata musica per me
un altro viaggio in italia, e alè!

[verse 2: j-ax]
e in centro l’apple store è la sola cosa nuova
nel vicoletto medievale dietro il mc donald
rifugio ideale quando bigiavo la scuola
dove un tossico mi ha messo col coltello alla gola
mentre vomitavo per paura tra, le siringhe nel bidone
fuggiva con la catenina della prima comunione
per cambiarla in eroina, in fondo alle campagne
dove nonna da ragazza lavorava alle risaie
i figli non sanno la storia, fanno aperitivi a base di cognac
si scannano per le tartine come dei maiali nella mangiatoia
l’odore letame che dalle cascine arriva qui grazie alla pioggia
cade sull’attico della modella, che in coca smascella con la paranoia
davanti ad un’alba su roma che toglie il respiro da tanto che è bella
ma la bellezza scatena nell’uomo il bisogno malato di possederla
o di guardarla con odio bevendo una ceres seduto per terra
quando p-sseggia con il cane chihuahua e il filippino raccoglie la merda
davanti alla c-ssa vecchi cd, ma, nessuno li vuole
come i numeri di cellulare, scritti sul cesso dell’autogrill
coi camionisti a giocare alle slot machine, ignorando la puzza di piscio
un altro viaggio in italia e tutto fila liscio

[ritornello: valerio jovine & j-ax]
nell’aria la gomma bruciata e il profumo di caffè
un altro viaggio in italia e tutto fila liscio
con dossi, buchi, su ogni in strada ed ogni ghetto col sole
nell’aria e in mezzo alle tossine, forse un po’ di rabbia c’è
quest’aria è sempre diventata musica per me
un altro viaggio in italia, e alè!

[outro: valerio jovine]
quest’aria è sempre diventata musica per me
quest’aria è sempre diventata musica per me
ed ogni ghetto col sole
la gomma bruciata e il profumo di caffè
ogni ghetto che
quest’aria è sempre diventata musica per me
ed ogni ghetto col sole
ed ogni ghetto col sole



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