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karrol nano - cabaret ii lyrics

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intro

b15 presenta..

strofa

il rap è forma di sfogo puoi farlo su fatti reali o su invenzioni
infondo era un po’ strano uno sp+cciatore vero che lo dice tranquillo nelle canzoni
alè domani arrestato karrol nano perché non parla di droga
sconosciuti dal nulla chiedono dove ho la roba
la situazione precipita a spanne, si drogano per dirlo in stile è sfigato chi si fa solo canne

sulla base che rappano dicono che scopano senza base sulle punte o non fottono, si fottano
in bocca ho na poppa, sulla base del letto sottosopra scopo sulla base il rap sulla base che il rapper scopa
non mi pagano sono io che pago o non mi cagano
nessuno sa il mio compleanno perché non mi taggano
che bravo rapper che nero copia? ma che si copra haha sembra barbara d’urso che si crede oprah

spero di diventare famoso per aprire una catena di mutande sporche
in stile starbucks le ordini e le personalizzi con fantasia più tanfe
forse assumerò troie, trans e dei gigolò che paghi a monete alle macchinette
alla festa aziendale puoi portar chi vuoi da chi si fa pisciare addosso a chi sniffa le bombolette

“carlo hai talento ma sfondare così non puoi
venditi un pochino arriva in cima e fai il cazzo che vuoi!”
caro è karrol, non carlo, non farlo o non parlo
siga scroccata, appizzo pollato, drink regalato, in auto imbucato e là ho scavalcato
ho registrato esecuzione boomerang malato, porca merda all ultimo ormai era tutto prenotato
gira il cazzo un nero benestante: passo in auto e non mi saluta un passante
ma non per invidia che cosa credi è qui la magia danno proprio per scontato che al volante io non ci sia
son na peste impesto dall’epicentro a casa mia, la via è una follia la noche e neanche il massimo di dia
son na festa, infesto, m’espando, in fatti fotto il clima: “è mattina, era na casa di riposo dieci ore prima”

ci passo sopra, sotto sotto da qui hai la manina. o ti passo sopra, sotto, intorno: anaconda e gallina
ti gonfio porco diaz, solo in rima? il cazzo rigaz ti lascio il viso di una porcellina
picchio a destra e manca senza panca o mancia in costanza senza cibo in panza
avanza avanza il negro e avampa l’eleganza di chi non si stanca
perché ciò che ha dentro va oltre la circostanza

voglio essere una persona più buona ma non ci arrivo: sciatto buoni pasto buoni benza e mi sento cattivo
più sei originale c’è potenziale: mi han stuprato, ho figli g+y, sono un divorziato transessuale
il quale ha cinque anni in un manicomio criminale a parlare alla cacca all’arale come normale
continuato a rimbalzare a provare un altro ospedale solo dopo, avere visto il mio male

sono il perfetto senza tetto architetto, è un detto il concetto: ” è sfigato e hai rispetto” qui in ghetto
recco e sfreccio a tuono nel tuo orecchio come un insetto, d’istinto ti dai da solo un ceffone secco
grasso, pazzo mai visto volar un grizzly? raschio il razzo tengo quota con dei rischi
le rime che scrivo accadono karrol nandiski e oggi ho paura scrivere mano nano kazinski

me ne infischio dei fischi, versa montenegro sui tuoi versi sembrano il c+n+le frisbee
meglio se non ti immischi, nessuno guarda se ci guardano botte senza direttiva e arriva e dove arriva
“allah!, ta shipsha!, arriba!”

non capisco le situazioni in radio dove rappi di merda e fanno ooh tipo stadio
mi scuso quando parlo normale sembra che sbragio, puoi ascoltarmi, per repparmi servon corsi di cardio
sono il tasto pagato dai vecchi se c’è schiamazzo perché passo e creo il silenzio quando ci si sta sul cazzo
vedi? soldi legali senza crack coca o erba, è che ci ho perso tempo a fare di fretta un disco di merda



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