limo - l'auroboros - [fenomenologia] vol.1 lyrics
prefazione:
“io vidi monna vanna e monna bice
venire inver lo loco là v’io era
l’una appresso de l’altra maraviglia;
e sì come la mente mi ridice
amor mi disse: “quell’è primavera
e quell’ha nome amor, sì mi somiglia”
prima strofa:
[primavera]
i suoi capelli d’oro sparsi ai venti
d’usignolo il coro di intarsi senti
lei è nata ariete in marzo il venti
voi fata siete dagli anni lenti
giovanna era il nome della primavera
giovane della sera balla rima e spera
la notte è serena bella prima e vera
rugiada copre appena ride canta avvera
[estate]
quando è mezzanotte scorda ciò che è stata
il sole alto ancora è nel circolo la fata
notte luminosa e gemella la giornata
i giorni sono più corti e l’aria più malata
ogni quattro anni dove da bimba è stata
torna allo zenit per sei ore di bravata
tinge la sua chioma da bionda in granata
l’estate è stata memoria dimenticata
rit:
rinasco dalle ceneri sono fenice
felice rigenesi ritorno di nietzsche
faccio del cerchio la mia direttrice
affinché ciò che fui fu ciò che dice
tu, eterna dafne dell’età dell’oro
limata in primavera or che sei alloro
corona sempreverde, al collo un’uroboro
diuturna,sempiterna, voce del mio coro
seconda strofa:
[autunno]
si scopre vergine in crisi di mezza età
quando il dì bilancia il buio con vivacità
affronta la caduta con molta ilarità
si sta come d’autunno e io me ne sto qua
ora teme gaia la sua avidità
se il tempo stretto aumenta la velocità
afferra la sua vita, combatte l’al di là
bora, soffia il vento di fredda verità
[inverno]
umiltà, polvere ciò che siamo e saremo
caducità, correre ma cadiamo e cadremo
vitalità, sorgere nel freddo sole sereno
felicità, scorgere il nostro giorno straniero
serendipità fra umanità infreddolita
inverno salvavita cura l’anima ferita
fata raggrinzita pura candida guarita
grata ed invaghita la stagione tua è finita
rit:
rinasco dalle ceneri sono fenice
felice rigenesi ritorno di nietzsche
faccio del cerchio la mia direttrice
affinché ciò che fui fu ciò che dice
tu, eterna dafne dell’età dell’oro
limata in primavera or che sei alloro
corona sempreverde, al collo un’uroboro
diuturna,sempiterna, voce del mio coro
outro:
e con 5 giorni in più di una capriola
si trova a testa in giù in una storia nuova
vince il tempo sì ma ancora tutta sola
incastrata qui da una supernova
dimmi che cos’è che voi chiamate vita?
un respiro? una corsa? una strada in salita?
la mia non è iniziata o forse mai finita?
o forse mai finita
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