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manus (ita) - p98 lyrics

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[testo di “p98” ft. ugo borghetti]

[intro: ugo borghetti]
ehi, yeh
ugo borghetti, m+n+s
roma, fondi
h24 sempre a lavoro

[strofa 1: m+n+s & ugo borghetti]
sono passato da spingere i pezzi
a reccare in studio con ugo borghetti
vivi la mia vita, ma non lo faresti
fai tanto il gangsta, ma solo nei testi
luce dei lampioni mista a lampeggianti
non c’è nessuno stanotte a salvarmi
ho i minuti contati per fare i contanti
senza fare i danni a vendere quei grammi
sogno di stare con vale sui palchi
con sotto gli infami che cantano i brani
gli stessi che mi hanno cantato coi risbi
parli dei miei testi, ma non li capisci (merde)
non sai cosa provi se il mondo ti schifa
e pian piano ti spegni con l’ultima siga
dice che è diversa, è la classica tipa
parla di valori, il valore alla griffa
sto con valerio che c’era già prima
già dalle perquise alle sei di mattina
perché mi ha convinto a riscrivere testi
invece che pensare a voi viscide serpi
fatti due domande se non sto più in zona
e se non sono ora come tu vorresti (ehi, ehi)
infami che si vendono ai grammi di coca
troie si vendono a borse di fendi (seh)
io non me li cago, penso a fare i viola
e se non li faccio mi taglio la gola
persone non fanno la gloria
perché appena sbagli ti lasciano in zona (cl!ck clack)
io non penso agli altri, voglio la vittoria
come con bebbo le sere in piazzola
treno deragliato che arriva in stazione
partito da fondi, diretto a roma
[interludio: ugo borghetti]
ubc
bella, m+n+s
bella, ica
bello, valeriè
bello, leo
126, lovegang

[strofa 2: ugo borghetti]
il vento che soffia in faccia
un’altra serata sbronzo dentro a ‘n bare
in riva ar mare
non chiudo più l’occhi
perché ho i flash dei miei amici chiusi in bare
morirò de fame
ma almeno so che vor dì esse’ leale (infami)
ho sempre pensato prima ai miei fratelli
quando c’era da mette’ a tavola pane e salame (126)
se so’ scordati der sottoscritto
mo che se bevono champagne e magnano caviale (lovegang pe’ sempre)
pure quando combattevamo contro il male
spalla a spalla a piglia’ le guardie a cintate
muoiono sopra ar cemento per donare ai propri figli gioie
muoiono dentro a ‘na banca cor vorto coperto solo pe’ mette ‘na cosa in tavola
figli di puttana schiavi della strada
schiavi della bianca e schiava della fama
vorrei avere il cervello di mio fratello
di mia madre o di mio padre
ma so’ nato difettoso
paranoie mi rendono nervoso e ottuso
prenderò sempre la via sbagliata
ma giuro su dio che diventerò ricco, con o senza squamata
oppure mi faccio esplode’ dentro a ‘na banca



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