maxar - piena di disgrazia lyrics
battezzato nell’eco della distruzione
diecimila anni di guerra sono diecimila di passione
un augurio nucleare leviatanico
il più solenne vespro verso tramonto più tragico
la fine seducente, solo l’inferno è reale
avanguardia ultraterrena dell’oppressione immortale
il simulacro mi ripete che cosa sono io
è evidente che io sia il divino
siamo culto, permanente e libero
nella ricchezza della luce di un paese sconosciuto
undicesimo reame, ultima generazione
baciati in bocca dall’onnipotenza divina nell’orgia dell’eterna unzione
lascia che io sia il tuo tutto
nell’amara vittoria del fronte dell’odio
verrà servita al mio banchetto
in un piatto di disprezzo, la tragedia del mondo
ave o maria piena di disgrazia sodoma è con te
la morte di dio, tenuto solo per se
l’ascesa del divino, lo stupro del creato
l’acqua santa intorpidita dal peccato
santa maria, madre di dio
alziamo i calici che se stanotte si muore ci sono anch’io
ho eseguito il suo comando, come mi è stato detto
e per l’alba sono morto per davvero
sacra come le perle del rosario di venere
la cantica dell’esaltazione delinquescente
che il furto e la razzia siano il comandamento
che il furto e la razzia siano il comandamento
per il patrocinio dei signori dell’impero
per l’impiccagione della luna, e del suo chiarore passeggero
per la costellazione della croce uncinata
per la materia irrevocabilmente menomata
per la dissonante orchestra
affinché possa assordare il creato con mostruosi suoni d’angoscia
la sostanza delle lacrime che adesso
lubrificheranno questo perenne e laido amplesso
il sole che con forza si decapita
le singhiozzanti forze universali rigide stanno a guardare
possan le mie ceneri esser conservate
nel guscio di un ordigno nucleare
ave o maria piena di disgrazia sodoma è con te
la morte di dio, tenuto solo per se
l’ascesa del divino, lo stupro del creato
l’acqua santa intorpidita dal peccato
santa maria, madre di dio
alziamo i calici che se stanotte si muore ci sono anch’io
ho eseguito il suo comando, come mi è stato detto
e per l’alba sono morto per davvero
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