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meths - threesome lyrics

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[part 1]
spero che questo possa calmarmi
cazzo che possa sedarmi
ridarmi la felicità persa negli anni
nero d’inchiostro che possa salvarmi
tagliare i traguardi sul palco
per far sparire i fantasmi

rime nel salvadanaio
prima del parto io squaglio
prima dell’atto il bagaglio
poi metto a repentaglio
un bimbo con il bavaglio
nel grembo in male in travaglio
nel mare ve lo sparpaglio
sul fondo con lo scandaglio

sta stronza che mi chiama marco
fa tiro con l’arco
lavora sulla san marco
me la faccio a pezzettini come cracco
poi ci faccio tiro con l’arto
tipo col feto del parto
chiudo e ricucio da sarto

sono parole da morto
sangue dal pianto di un santo
sono il peccato di un vanto
cazzo qui va tutto storto
perchè il mio rap è distorto
perchè il mio flow è il più sporco
perchè questi credono di avermi sepolto

sono ormai risorto dalla cenere
grazie a nessuna venere
nessuna musa con nessuna scusa
sono un barracuda
scrivo sti versi con l’etere

il diavolo sarà qui in eterno
finche’ non torno all’inferno

[part 2]
rimo nel panico solo
con venti pacchi malboro
con la mia tipa mi sgolo
sulla tua tipa ci sboro
mattino in bocca con l’oro
piscio in piscina col cloro
singoli scritti da un coro
vendo il mio tempo compro oro

uccido come il fumo del tabacco
se lacco i capelli è scacco matto
questa figa dà di matto
sono un ratto che divora i cavi
schiavi di sta merda ma coscienti
un pazzo che sguinzaglia i cani

siamo dei pazienti sani pr-nti a uscire rifiutati
dei sensienti umani pr-nti a udire ripudiati
siamo dei serpenti che mutano ignorati
depravati forti con il rap
siamo ‘rappravati’

ti inibisco mentre striscio verso te
con il delirio in petto
fitta che mi tiene stretto
bimbo che si esprime schietto
retto come un corpo dentro una fornace
cremazione libera espressione che non trova pace

ma del resto chi mi dice che sta merda arriva
chi mi dice che non resta sulle dita come shiva
lascio scritta la mia vita con inchiostro di sativa
un’altra tipa che mi affoga dentro un margarita

sono desperados disperato senza pathos
esce il disco ma nessuno mi ha mai visto liberato
rappo come un forsennato
tu mi ascolti dici forse è nato
scrivo il nome con le gomme sul selciato

[part 3]
prova ad ascoltare
sentirmi parlare
non aspettare il tuo fottuto turno per parlare
o giudicare
il padrone -ssomiglia al suo cane
credo -ssomigli al suo cazzo
se questo è performare son pazzo

non vengo dai sobborghi ghetti nella povertà
la mia gente è povera nella mentalità’
realtà che ami fino a quando qui arriva la nebbia che offusca le tue abilità

a ventinove bro mi impicco
se non spicco
tra sta merde un picchio
un fischio che non molla finché sarò ricco
nel frattempo scudo a riccio non mi impiccio
prendo questi fogli poi gli appiccio

prendi le redini siediti prova a riprendere quello che meriti
quello che erediti
sto con gli eretici
bevici su
le fiche deboli
lasciale giù
musica ai pargoli
scrivila tu

sembro autistico
l’autista del mio flusso distico
tu mistico
io districo sinapsi
mentre mastico tra spasmi
cerco agganci
trovo tre diretti e ganci

io me elevo slego
flow da scabbia rabbia
un attentato sul palato come a sarajevo
finchè non mi scrive vevo
per la paga a banda larga
brucio la mia panda
cento rime in una spanna
se mi spiego

sogno un business senza la fattura un mondo senza la paura
che qualcuno salvi questa gente con la mia scrittura



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