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murubutu – il veggente dei fatti lyrics

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[strofa 1: vara]
chiedi com’è che si sente, la strada è piena di gente
lui cammina e la testa come sempre si riempie di roba
di cui sa niente fino a quando non lo investe
lo infila in un’altra vita e lo invita a fare da teste
dovreste vederlo preso da flash fuori contesto
e lui che gli attraversano il teschio frasi in tedesco
in dialetto stretto il testo di un pezzo neomelodico
interferenze sul tubo catodico
vede che esplodono un bimbo con il morbillo
forse è suo figlio, numero atomico del berillio
il gusto del margarita, il costo al chilo della ghisa
i sintomi dell’avvelenamento da ammanita
la lista infinita, pezzi di vita presi e poi persi
mille frammenti da mille puzzle diversi
mille universi che attraversa senza vederli
ma non ha armi, non può evitare di trovarsi

[ritornello: vara]
perso nella testa degli altri, negli antri
nascosti i pensieri, nozioni, i ricordi
emozioni di ieri e di oggi
veggente dei fatti
estratti dai crani di estranei
perso nella testa degli altri, negli antri
nascosti i pensieri, nozioni, i ricordi
emozioni di ieri e di oggi
veggente dei fatti
estratti dai crani di estranei

[strofa 2: murubutu]
è un flusso continuo di dati, fatti, numeri e sillabe
il caos che supera il segno, contr-ssegna la sindrome
intuizioni continue di informazioni libere, effimere
fattoidi, inutili nozioni, non relazioni fra [?]
interruzioni del flusso di pensiero, attenzione attenzione
al pensiero e al reflusso del flusso di interruzione
sono frasi che entrano a caso, fasi che segnano il cavo
rendono opaco lo sguardo del soggetto col cranio pervaso
la differenza di suola tra il primo ministro e il suo omonimo
il suono di un -ssolo di bb king in un concerto dell’oregon
le percentuali di [?] in un soft drink -n-lcolico
un [?] in sloveno del delegato romeno del [?]
flata di uno sconto, flauto al punto giusto dell’urto
il nome del fondatore della nuova scuola di wurzburg
il nome di un alpino seduto davanti ad un ateneo
e senza sapere il latino, i versi in latino del [?] te deum

[ritornello: vara]
perso nella testa degli altri, negli antri
nascosti i pensieri, nozioni, i ricordi
emozioni di ieri e di oggi
veggente dei fatti
estratti dai crani di estranei
perso nella testa degli altri, negli antri
nascosti i pensieri, nozioni, i ricordi
emozioni di ieri e di oggi
veggente dei fatti
estratti dai crani di estranei

[strofa 3: vara]
navigare nelle vite degli altri è un viaggio estenuante
un fiume scorre incessante e s’ingrossa ad ogni p-ssante
che incontra, ogni stanza è una bomba, ogni vita è una folla
ogni ricordo è una squama dell’anaconda che lo circonda
e lo stritola, e la sua mente schizza e scricchiola
e vede la realtà circostante sotto altre sembianze
come il cavaliere errante di cervantes
soltanto che a lui manca l’aiuto di un sancho panza
e sulle labbra la combin-z-one del caveau
dello psichiatra, che lo costringe all’elettroshock
e mentre marcia vede il colore del flacone
del dopobarba di chi lo scorda fino ad una stanza
spoglia e tutta bianca, casa da quel momento
ancora contro il tormento, la cella d’isolamento
e dietro al cemento che frena il lamento degli altri matti, è lì
che trova pace il veggente dei fatti



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