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murubutu - tenebra è la notte lyrics

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[ritornello: dia]
è tanto tempo che pensavo che
nelle notti insonni dentro me
“e questo mondo non fa più per me
e questo posto non fa più per me”
quando il mondo cambiò lo sfondo
all’improvviso qua arrivasti te
e chi sei? mi dai e tutto quello che non ho

[strofa 1: murubutu]
le nubi volan come foglie fra i cieli scarlatti
e il buio cola come olio fra strade e palazzi
invade e tinge i dettagli col nero
i ritagli di cielo ritratti sul vetro
ed ogni cosa muta forma quando cala il sole
o forse proprio muta forma e non sono le ombre
e la città che ora chiude i suoi occhi
le luci fra i blocchi, fioriscono echinopsis
e chiara gira e no non riesce a dormire
là nell’ansia che le cresce lei esce in cortile
e là alle 2 del mattino cerca un’anima affine
le vie buie e il destino che ne mesce le vite
lei vaga sola tra i solchi di viali e luci
gli -ssoli dei lampi, liuti chi-ssosi, richiami muti
dove buio cupo gravita sui muri
sale col fumo e ingravida le nubi
e chiara avanza, ogni tanto s’incanta
la strada la guarda e le parla di panta rei
attende l’alba ed un’anima calda
che sappia cullarla e portarla alla fase rem
guarda le luci alle finestre e suona i campanelli
lei parla al popolo del regno dei rimasti svegli
entra nel caldo degli interni degli appartamenti
e c’è una folla di diversi tutti ad occhi aperti

[ritornello: dia]
è tanto tempo che pensavo che
nelle notti insonni dentro me
“e questo mondo non fa più per me
e questo posto non fa più per me”
quando il mondo cambiò lo sfondo
all’improvviso qua arrivasti te
e chi sei? mi dai e tutto quello che non ho

[strofa 2: murubutu]
ora c’è un lume là in terrazza tra le case nuove
e dall’interno una ragazza canta mentre piove
ha in braccio la sua bimba, l’allatta ogni due ore
mette le bucce delle arance sul termosifone
c’è un vento forte che parla alle tegole
là dietro alle tende una donna che attende
ne aspetta il marito part-to a settembre
quindi cuce fino all’alba poi disfa penelope
p-ssato il ponte c’è una luce in fuga da un balcone
dentro alla casa c’è un pittore che dipinge ore
lei non c’è più da luglio e lui la vede al buio
e prende sonno solamente quando torna il sole
una finestra illuminata al terzo piano in centro
una ragazza -ssiste il padre con lo sguardo perso
una carezza sulla guancia li riporta al tempo
di quando lui la sollevava ridendo
e ancora cento poi mille di queste luci
quei barlumi dietro agli usci rinchiusi nei loro gusci sono
molt-tudini di-di-di solitudini che attendono
un’alba che scaldi e li illumini
poi giunse quella strada con gli occhi di rugiada
e lei lo vide che suonava in metropolitana
“tu attraversa le notti con me”
e mentre lui cantava il buio diradava
sai la notte è una lotta, è una forma di arte
che ognuno combatte per trarne, farne parte
la luna in contatto con tante, quante altre
lei chiude il suo viaggio fra braccia calme e calde
e chiudere gli occhi e dormire all’istante
e non le serve più un farmaco o un mare di carte
e non le serve un oppiaceo a sedare le ansie
ora le basta un abbraccio ed un paio di palpebre

[ritornello: dia]
è tanto tempo che pensavo che
nelle notti insonni dentro me
“e questo mondo non fa più per me
e questo posto non fa più per me”
quando il mondo cambiò lo sfondo
all’improvviso qua arrivasti te
e chi sei? mi dai e tutto quello che non ho
è tanto tempo che pensavo che
nelle notti insonni dentro me
“e questo mondo non fa più per me
e questo posto non fa più per me”
quando il mondo cambiò lo sfondo
all’improvviso qua arrivasti te
e chi sei? mi dai e tutto quello che non ho



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