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otm (on the move) - parentesi lyrics

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[intro]
è la mia vita che mi intrappola in parentesi
non riesco a uscirne ma riesco a udir le voci in sottofondo
atrocità, tengo conto di chi riesce a non arrendersi
difficile non perdersi nell’eco silenzioso che va
verso il limite preposto di chi ogni notte continua a chiedersi
e richiedersi…

[rit.]
è la mia vita che mi intrappola in parentesi
pareti troppo strette per la mente che ama perdersi
mo’ che la ferita si trasforma in nemesi
sfiga pretende d’esserci e non basta più intendersi, so
che è la mia vita che mi intrappola in parentesi
pareti troppo strette per la mente che ama perdersi
mo’ che la ferita si trasforma in nemesi
sfiga pretende d’esserci e non basta più intendersi, so

(strofa 1: zoro)
poi mi distacco a p-sso lento
mi distraggo calmo spento vegetale
nel momento adatto del coll-sso cerebrale
nel ricatto delle colpe dove scappo?
si muove il cappio del riscatto
e con me al contatto sta colpendo
sta correndo insoddisfatto
del tempo rimasto
attendo e rip-sso
è con l’incastro che poi me la prendo
rendo il ricevuto
lui dice “muto”, lei di cemento
bisettrice da segmento
in lutto con vernice argento
tratto malamente male menti
prendo atto dei lamenti
attratto dai quattro elementi
pentimenti in atto, sentimenti accanto a fallimenti
in questo tratto alimenti il distacco, dimenticato
lentamente mentecatto
completamente fatto, scacco matto
stanco della gente
niente da concedersi o competere col perdere le staffe
le parentesi che accendi, adiacenti alle sue graffe

[rit.]
è la mia vita che mi intrappola in parentesi
pareti troppo strette per la mente che ama perdersi
mo’ che la ferita si trasforma in nemesi
sfiga pretende d’esserci e non basta più intendersi, so
che è la mia vita che mi intrappola in parentesi
pareti troppo strette per la mente che ama perdersi
mo’ che la ferita si trasforma in nemesi
sfiga pretende d’esserci e non basta più intendersi, so

[strofa 2: dies]
non so che dire, mentire è il male
le pare prima di dormire
su cosa fare e cosa dire
pensieri e rime messi su righe introspettive
i complessi san dove colpire
gli interessi di chi succhia sangue e poi ti uccide
inversi perché san cos’è che incide
il cancro di chi vive
raccontando il blu cobalto
stando giù sull’asfalto a fianco a mille lire
coricato sul letto è come dire
memento muori, corri bravo finché non scopri
che non ci sono vere soluzioni e t’innamori
tutto ciò t’affascina e ti ci ritrovi in tali questioni
muori e rinasci e t’accasci in preda a mille svarioni
e cacci fuori ‘sta lacrima piena di emozioni
calma che tace, giace sui tuoi dolori
e pace per noi signori, finché restiamo soli

[rit.]
è la mia vita che mi intrappola in parentesi
pareti troppo strette per la mente che ama perdersi
mo’ che la ferita si trasforma in nemesi
sfiga pretende d’esserci e non basta più intendersi, so
che è la mia vita che mi intrappola in parentesi
pareti troppo strette per la mente che ama perdersi
mo’ che la ferita si trasforma in nemesi
sfiga pretende d’esserci e non basta più intendersi, so

[strofa 3: fech]
percepisco una parentesi che si apre e non si chiude se reagisco
la genesi del tutto ancor prima dell’inizio
ma tanto resta cuore infranto in un pianto
che sempre troppo spesso ricomincia da un supplizio
in cui manco
un’ancora che giace nel fondo dell’oceano
cercando della pace e derivate che si creano
protetto dal mio manto ma niente d’effettivo
e’ l’odio di cui vivo e che sopprimo in un rimpianto
rimango sempre schivo nei confronti di chi tace
nell’antro di un ghiacciaio può nascondersi una brace
difatti m’avvicino all’ago che mi cuce
la strada per la luce alla fine del cammino
il difetto è che son stanco per arrivarci
raccoglierò i miei stracci percorso il mio destino
rincorso il mio traguardo mi basterà uno sguardo
e ti sentirò vicino
rest in peace



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