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piccola orchestra mdm - luciano il pasticcere lyrics

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ehm+ehm

non ho voglia di pensare a quanto lunga sia la strada
e a quanto siano corti i miei calzoni
non ho voglia di tirare quattro sassi dietro ai gatti
per non pensare al freddo che fa fuori
non mi sembra neanche vero
che domani è già domenica
e che forse mangeremo anche del pane
e nel pomeriggio immobile conteremo quante macchine
attraverseranno la statale
non ho tempo per riflettere o per ipotizzare
se ci sia un dio o no su quеsta terra
in questi anni di reimpiеgo e di improvvisazione
che qualcuno ha già chiamato dopoguerra

per impastare i sogni non ti serve quasi niente
[?] la licenza elementare
per i sogni come i muri non li puoi tirare in piedi
se non sei disposto ad andare a lavorare
se non sei disposto a metterti due pezzi di polenta
in tasca pr+nti per la colazione
con le braghe e le camicie rattoppate sul davanti
non saranno belle ma restan sempre buone
se non sei disposto a dare tutto quello che guadagni
per creare la dote a tua sorella
per sfamare sei fratelli, genitori, cani e gatti
e tua zia che resterà sempre zitella
apprendista fattorino, pulizie, manutenzione
ero il classico garzone di bottega
ma dopo sette anni è normale e ragionevole
volere dare a tutto un altra piega
il maestro non si scioglie nella sua pazienza olimpica
non rivelerà i suoi trucchi del mestiere
il maestro è un pezzo grosso, ha studiato su a milano
non mi resta che provarlo a superare
lavorando giorno e notte
fino ad essere il migliore
fino al giorno in cui ho aperto il mio negozio
convincendo mio fratello a venirmi ad aiutare
risparmiandolo al sacerdozio

e poi più di cinquant’anni
[?], crisi e attentati
gente che si schianta contro i grattacieli
il degrado, il terrorismo
le rivolte sindacali
il disagio di chi stava meglio ieri
i mondiali messicani
le stagioni su a jesolo
[?], passeggiate sulla luna
e giornate interminabili
albe gelide e tramonti
ed una tinta spenta in metropolitana
e fatica a non finire
miracoli economici, austerità e un sacco di cambiali
le tasse, gli imprevisti
e le troppe differenze di tanti anni
tutti quanti uguali
e intanto il tempo passa
e ormai non c’è più nulla
se non sangue è veramente tanto male
le domeniche ecologiche
talvolta elettorali
a lottare contro un centro commerciale
e la vita è così tragica da sembrare quasi comica
e troppe volte dire “non basta”
se non sei disposto a metterti
giorno dopo giorno
contro il mito abusato della cotta

e alla fine della storia
non c’è niente di sbagliato
solamente tutto quanto da rifare
perché per restare a galla
devi essere disposto a imparare
qualche volta ad annegare



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