pierv - skyfall lyrics
questo non è un caro diario, la penna non ha inchiostro più
sveglio tutta la notte, poi mi sveglio e sono a testa in giù
ho aperto gli occhi tardi quando il mondo intorno era un casino immenso
dove sono? mi son perso, non ho mai visto me stesso
esprimermi non è mai stato facile
ma questo nodo nella gola sembra una voragine
viaggia nella mente, viaggia in ogni dove e quando arrivi alla memoria strappami tutte le pagine
che il mondo fuori è cinema
non siamo neanche attori
e sono stanco di guardare inerte seduto da questa poltrona tutti questi altri spettatori
che si sbranano a vicenda per un posto da protagonisti
dentro film già visti, dove nonostante tutto stan comunque zitti
portami dove non c’è oltre il silenzio, dove il mondo non ci rende clienti
dove la mia musica può essere autotrofa, senza il bisogno degli altri commenti
perché l’oro sta sotto il nostro naso
basta togliere la polvere sopra
ed è il più raro che abbia mai trovato
conta pure che ogni giorno migliora
prometto a me stesso che chi c’è stato in precedenza
sulla mia pelle non avrà influenza
tutti quei palchi d’estate, d’inverno, con il sole o senza, microfono o senza
incrocia le braccia, le dita son niente
chiudi quella bocca o qualcuno ci sente
non credere, nessuno qui lo consente
voglio stare nella storia per sempre
ritornello
quel ritornello è ancora nelle nostre teste
ricordo bene come lo cantavi tu
ciò che ti ho detto resterà scritto per sempre
non credere che non me lo ricordi più
in un letto d’hotel non riuscirò neanche a dormire
il cielo in queste notti lo ricordavo più blu
la stella che guardavo sembra pian piano sparire
c’è posto per un altra che ritorni lì su
strofa 2
io non faccio complimenti voglio altro
non fumo perché non mi serve, non sono pazzo
questa carriera è da costruire, come un pazzle
altrimenti cambio vita e pelle come michael
per ora i sogni non me li sciolgo nell’acido
voglio passare il tempo in macchina ma non nel traffico
capisco l’interesse verso i miei testi
non aspettarti che se me lo chiedi ti spieghi i miei versi
il mondo che vedo dall’alto è una favola, quando la notte non rimango in camera
con gli occhi chiusi inizio a scrivere
e intanto sento qualcuno ridere
il sottofondo di un uomo sussurra
all’orecchio, quanto insopportabile e buia allo specchio, sia l’anima di questo spettro, racchiusa in un corpo che ormai è troppo vecchio, io devo uscire per rigenerarmi, dentro nuova pelle, non posso sporcarmi di nuovi pensieri, quindi non ci penso, altrimenti è sicuro che resto lo stesso
chiudo gli occhi un’altra volta, si sblocca la porta che va non so dove, mi ritrovo altrove, in un nuovo blocco, in un nuovo universo, c’è di nuovo il sole
ritornello
quel ritornello è ancora nelle nostre teste
ricordo bene come lo cantavi tu
ciò che ti ho detto resterà scritto per sempre
non credere che non me lo ricordi più
in un letto d’hotel non riuscirò neanche a dormire
il cielo in queste notti lo ricordavo più blu
la stella che guardavo sembra pian piano sparire
c’è posto per un altra che ritorni lì su
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