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plug (ita) - soli lyrics

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soli lyrics
[testo di “soli”]

[intro]
dalla strada per la strada in un attimo
ora sono su un attico, yeh
non mi sono mai stancato, baby, yeh

[ritornello]
dimmi se ogni tanto tu ci pensi a noi
scavi nei ricordi e cosa trovi?
in un mondo pieno zeppo di avvoltoi
noi siamo legati come nodi
destinati a stare da soli
siamo abituati a non provare emozioni, yeah, ah

[strofa 1]
ogni promessa è sacra per noi cresciuti in strada
tredici anni un mio fratello che già lavorava
non è per necessità perché mangiava
ma le scarpe bucate erano brutte per la tipa altolocata, ah
mai con la spocchia dei numeri uno
anche se a volte giocavamo a sentirci qualcuno
stare da soli ci ha fatto più forti, anche più stronzi
eravamo gli unici a quel tempo a crеdere nei sogni, ah
ti portеrò lontano, dove non siamo schiavi
di pensare ciò che vorremo, ma quello che abbiamo
non è che sogni e poi vinci, non è che se poi bevi
dimentichi il problema e, fra’, non lo vivi
non è che se vieni dal basso brilli
non è che arrivi in cima facilmente senza rischi
non è che se pensi sei paranoico, e poi, bro
non è che se nasci ricco non morirai povero, stronzo
[ritornello]
dimmi se ogni tanto tu ci pensi a noi
scavi nei ricordi e cosa trovi?
in un mondo pieno zeppo di avvoltoi
noi siamo legati come nodi
destinati a stare da soli
siamo abituati a non provare emozioni, yeah, ah

[strofa 2]
dimmi se ogni tanto ci pensi
a quando eravamo due ragazzi totalmente incoscienti
pensavo al rap e i concerti, tu a fare i guai nei parchetti
avevamo poco, bastava per essere contenti
quando arrivava il week’ (week’), tutti vestiti un po’ chic (chic)
noi con le tute della kappa, sì, fra’, come nei film
non avevamo un’equipe perché eravamo da soli
volevi essere un g, io scrivere e fare i soldi
non avevamo una vita normale rispetto alla massa
la mattina a scuola e la sera in piazza
scrivevo le rime sopra le scale del palazzo della city
tu le facevi sentire tra i nostri amici
odiavo la polizia e i professori, tutte le profezie
e chi diceva che vincono sempre i buoni
i figli dei dottori, bro, siamo destinati a stare soli
noi portiamo delle ferite interiori (yeah)
ora scrivo ciò che voglio con la penna
perché, sai, mi hanno insegnato ad aiutare il prossimo
sfogo la mia rabbia e lei non resta
perché sa che in fondo sono sempre stato il solito
vorrei dire ancora: “non è colpa mia”
però, sai, non ho mai detto una bugia
ora dalla mente ho tolto gli alibi
perché nella mia stanza ora c’è spazio per i platini (ah), yeh
[ritornello]
dimmi se ogni tanto tu ci pensi a noi
scavi nei ricordi e cosa trovi?
in un mondo pieno zeppo di avvoltoi
noi siamo legati come nodi
destinati a stare da soli
siamo abituati a non provare emozioni, yeah, ah

[outro]
siamo abituati a non provare più niente, più niente
uoh+uoh, uoh+uoh, yeah+yeah, uh+uh+uh



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