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rasty kilo - la corte dei miracoli lyrics

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[intro: rasty kilo]
kilo, big p, south fam, rapcore
roma – lecce, uhm

[strofa 1: rasty kilo]
l’occhio osserva, comanda a bacchetta
mette in ginocchio, condanna a manetta
inietta paura, finzione, infetta la popolazione
tu sei tutta una marchetta
non ti dà retta manco la tua fazione
fanculo la sinistra, siamo noi l’opposizione
‘sto stato ci vuole implicati co’ poche pretese, anime arrese
in lacrime a fine mese, coperti dalle spese
ammucchiati in chiese, santuari, senza ferri, orari
orti soli, senza cari, abbandonati in corsie d’ospedali
signorie parlamentari viziati coi tuoi risparmi
tu appoggi e vuoi affondarli
non ti accorgi dei molti inganni
morti, drammi, danni, avete le coscienze sporche
invece de sfama’ ‘ste bombe, comprare ville, coca e sorche
apro le porte della corte dei miracoli
non credo più a ‘sti oracoli, vi sdraio senza armi, coi vocaboli
sai, io ho i tentacoli di questo stato piovra
che ogni strofa che rappo abbatto chi dall’alto ci manovra

[ritornello: rasty kilo]
tengo sotto mirino ‘sto stato infame
più noi pagamo, più voi rubate
io sento solo pianti, voi risate
dimmi come fate, come fate
a far finta de niente
mentre lentamente brucia ‘sto stivale
tengo sotto mirino ‘sto stato infame
più noi pagamo, più voi rubate
io sento solo pianti, voi risate
dimmi come fate, come fate
a far finta de niente
mentre lentamente brucia ‘sto stivale

[strofa 2: aban]
non farmi domande, non sento
sinistra, destra o centro, tutta ‘na presa per culo
puzza di morto in parlamento
facce di cazzo bempensanti fanno le leggi per i contanti
sanno davvero, secondo te, quanto ci costa andare avanti?
loro non vogliono disuguaglianze
ma poi si ingozzano e gonfiano panze
guardali ridere al ristornate mentre lavori e sbocchi sangue
metti ad esempio se fai il cameriere
pensa, davvero faresti del bene
offri alle merde qualcosa da bere
metti il veleno nel loro bicchiere
è la nostra rivoluzione, nasce dal fuoco dell’oppressione
dopo la goccia trabocca il vaso, sangue cola dal tuo giaccone
oggi la testa mi gira al contrario, e s’è già arrivato l’orario
quando si porge l’altra guancia, mio dolore, tuo sicario
se esci fuori dalla villa, dall’ufficio, parlamento
guarda bene su ogni faccia, perché sta cambiando il vento
ogni singolo operaio, benzinaio, cittadino
affamato come un cane, è un probabile -ss-ssino

[ritornello: rasty kilo]
tengo sotto mirino ‘sto stato infame
più noi pagamo, più voi rubate
io sento solo pianti, voi risate
dimmi come fate, come fate
a far finta de niente
mentre lentamente brucia ‘sto stivale
tengo sotto mirino ‘sto stato infame
più noi pagamo, più voi rubate
io sento solo pianti, voi risate
dimmi come fate, come fate
a far finta de niente
mentre lentamente brucia ‘sto stivale



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