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real talk - real talk - rrari dal tacco lyrics

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[testo di “real talk + rrari dal tacco”]

[parte i + prod. ill santo]

[intro]
yeah, yeah, yeah
yeah, yeah, yeah
profondo sud, dal tacco, real talk
ah

[strofa]
stavo tra i sassi, no a matera

il ristorante c’ha la stella, mo monopoli ha una stella

non riesci a fare un euro, io sono capo di me stesso
per questo sei geloso, non odii me ma te stesso

quindi, se vieni qua, ricorda che sei al mio cospetto
principe del ghеtto, ma non sono un cafone
si sente rosa ricci quando sta sul mio motorе
porto la spesa ai vecchi, aiuto sempre le signore
mi hanno fatto avanti al bar, gridavano: “è un bravo ’uaglione”
ferrari, no lambo, dal tacco
guappo di cartone, ti do fuoco, ti bagniamo
scrivo la strofa in due minuti, in un minuto mi ha stancato
porto solo pezzi vecchi, è come il vino: va invecchiato
real talk × rrari, ci siamo viziati
questa vita è amara e noi ce la siamo tirati
ho amici sulle barche, fra’, che sembrano pirati
colletti bianchi e pregiudicati
ho le barre infinite, materiale non finisce

sopra il motore, tuta acetata ed azione
il mio non è un immaginario, è un’associazione
raro che io paghi con la carta e chiedo sempre scusa
è maleducazione, la cassiera dice che è in chiusura
dico roba peso su una traccia brutta
non uscirà mai perché è roba pesante che mette paura
io ho davvero amici all’angolo che per strada si sparano
non dicono io comando perché sanno che è scontato
è un racconto romanzato, ma ‘sta merda non è un vanto
parliamo in van a milano, l’autista scandalizzato

sono entrati a casa, è stato esagerato
due volanti e due motori solamente per vedermi il cazzo
anno 2024, questo è l’anno del cavallo
mi sono sempre sporcato, mo metto il colletto bianco
mia madre non capisce che guadagno né come guadagno
dice solo: “fatti dare il massimo al rinnovo del contratto”
“figlio mio”, matteo come l’apostolo, ma non mi ha fatto santo
però mi ha fatto dritto, conosco i miei diritti, ma non rigo dritto
sto sul cazzo a quello sbirro, ma mi ama suo figlio
piumino lungo la sticky, conosco rapper pentiti
sto pensando ad arricchirci trovando modi puliti
soldi sporchi ripuliti nei locali lavatrici

[parte ii + prod. mothz]

[intro]
pezzi da
ah

[strofa]

quando torno a casa, sento il verso degli uccelli (here comes the pain)
pranzo e cena fuori, ma è più buono da mia mamma
in giro come batman, outlaw, badman
di notte si fa sesso, si sgambetta o si balla

facciamo a gara a chi ha i coglioni più grandi?
rolex oro e diamanti, nelle macchine grandi
tengo un pezzo di femmina con due chiappe giganti
compagni benestanti, gli altri amici lestofanti
nel mercato siamo fatti pesanti, sembriamo elefanti
più soldi, più nemici che vorrebbero farci
più soldi conto, più induriscono i calli
ho perso il sonno da anni a studiare il modo in cui farli
non me li riesco a godere, non riesco mai a rilassarmi
è il retaggio dell’ambiente che continua a seguirmi
la morte è su un cavallo che corre forte per prendermi
poi uno spaghetti western, bud spencer e terence hill
[outro]
profondo sud, rappresentando

[parte iii + prod. twentytwo]

[intro]
ayo, twenty
bella real talk, bella bosca, bella k+ma, khaled
real talk, dal tacco
ah, ah

[strofa]
materiale in una grotta
non è mai abbastanza, mai troppa
ti faccio la grattata, la ricotta
il pacco, la cresta, la sgobba
guai a chi ci tocca, macumba a chi ci odia
non vedo il mio nemico
perché sono in posti che non può permettersi
questi rapper sanno non possono mettersi
lei a letto sa come deve mettersi
a+a+a face down, ass up
tequila nel mio cup, no cap nel mio rap
se non sono a mimmo, prova al bar
se non sono in giro, prova al club o all’angolo del vlad
ha+ha+hai fatto i soldi, ma te? sì?
e stavo qui a parlare con te?
tu freghi a chi non ti conosce
ma ricorda: c’è chi ti conosce da sempre, uoh
capodanno mangio lenticchie
il suo culo è come un pallone anti+stress
casco nel business, prima stavo incastrato in deal che
non mi facevano dormire bene la notte, ripicche
i miei ragazzi ti fanno i dispetti, non devi mancare di rispetto
entri nei quartieri che ti osservano dai tetti
se c’hai una faccia di cazzo, gira i tacchi finché è presto
yeah, yeah, non hai voce, non fai testo
bla, bla, bla, dice questo e dice quello
vvs 6 sopra i lobi dell’orecchio
parla chiaro, com’è questa pietra? non ti sento
yeah, yeah, rrari, sud ita, ma ti porta in america
bari, benzina se non sei della famiglia
ho contatti in tutta la provincia
ricarico da loro caffè e moka la domenica
cammino sgomitando
prendo una taglia sopra per i jeans per quello che c’ho nel cazzo
è freddo ed è nero, è d’acciaio
come il contenuto dentro questo corpo caldo
a me così non me la dai a bere: io piuttosto ci muoio di sete

qua chi ha più soldi ha più potere
non interessa come, non sono qui per perdere
ora sono fuoco, brucio senza fare cenere
la strada che incendio fa da luce nelle tenebre
tengo i soldi tutti belli stiracchiati perché, fra’, ci tengo troppo
così troppo che mi spiace usarli per farci il pippotto
mi scordo che ho le cose nelle palle in aeroporto
fumo dal marocco, perdo il filo del discorso
oro addosso, soldi addosso
troie e infami sempre intorno, tu ci fai da contorno

[parte iv + prod. mark tembo]

[intro]
glielo do a ritmo

t+t+tembo hits hard go–

glielo do a ritmo, trovo il bpm del pezzo che pompa dentro l’impianto
ti amo mentre ti scopo, ma dopo mi è già passato
ved’e nald, non m’ ne fott’ nu cazz

je ver, do sond l’onch serj che accetr tott i medj

me mbriejch e dopo t chiam, fra’ chieme, dopo fumem

ah, i banconote mocht d sang, ah
peggj schitt i cos grenn ah, uh, ah
grenn, fratm vol do , sobt mangh i stenn
chagj dett chio’ voltd finiscetel, uè belen
cha’ t pinz, teng u cor fatt a pizz
a chepe sturt i non m’addrizz
non u sacc che ve acchien de sti ven, ah
non u sacc che ve acchien de sti facc
vin a chesa e dopo slapp



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