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rubo - tutto e' cambiato, niente e' cambiato lyrics

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[strofa 1: domey]
hey yo, è sangamaro!
stagioni passano, i giorni collassano piano
è l’implosione di lassi di tempo che flaccidi in faccia s’impiastrano
come i nostri passi impacciati nel fango d’un pantano
domey più ghemi, in tempi sereni due geni
in tempi di guerra non siamo sereni
mettici i rimandi agli angoli vuoti delle esistenze
si arriva in un attimo alle calende
troppe le faccende che intoppano piani
poche le alchimie che si sviluppano quando rimani
con le mani in grembo
scusa, ma ho preso già ieri un impegno
stagioni passano, cadono foglie lasciano il segno
magari vеcchi amori regalano ozi
magari nuovi amori incrementano vizi
e tutto cambia sulla terra (niente cambia sulla terra)
perchè nei giorni di pace chi si prepara alla guerra

[strofa 2: ghemon]
ho perso i mesi in un bicchiere a capire se fosse vuoto o pieno
quasi intortito da un veleno
che non volevo bere ma assumevo a forza/
credevo fosse la cura con cui ogni frattura andava ricomposta
sessioni d’esame b+ttate al vento
sigarette che non spengo
nonostante le promesse ho mantenuto il vizio
e anche se non finisco sono specializzato in ogni inizio
io e domey come ai tempi del demo
e nonostante il mio trasloco, nonostante del mare e della ricerca lui ne ha fatto un lavoro
sangamaro è il nostro treno, il moto e questo voto noi lo manterremo
e ogni parola è il testamento
del modo di vivere le appendici che il tempo mi sta fornendo
e il modo è sempre lo stesso
quello con cui fermo le emozioni che rastrello

[ritornello: ghemon e domey] x2
non lo puoi fermare quando scorre, non lo puoi fermare quando scorre!
anche se tutto è cambiato, niente è cambiato. e ancora oggi è sangamaro
non lo puoi fermare quando scorre, non lo puoi fermare quando scorre!
anche se tutto è cambiato, niente è cambiato. aancora oggi è sangamaro

[strofa 3: ghemon]
sento le note e le parole si sviluppano
se rubo taglia i loop fendo i suoni man mano che mi avviluppano
prendo il cemento e un mattone
comprendo che ho un progetto e una carriera in costruzione
problemi che mi fanno da ostruzione
storie a cui do fondo con la penna e con l’immagin+z+one
e motivi di distrazione
amici emotivi e proclivi a sfogarsi con me per ogni frustrazione
un disco in gestazione
tensione, depressione, pressione in ogni mia intenzione/
faccio una valutazione di ogni posizione
mi guardo dentro ed incomincio una disquisizione
sulle fasi che vivo e sono in fermentazione
alcune frasi trasudano disperazione
è una realtà che è sia un viaggio che una mia ossessione
questo è il mio stress: l’agenda della mia estinzione

[ritornello: ghemon e domey] x2

[strofa 4: domey]
su questa terra dove la gente macina guerra
i cadaveri attendono inermi la paraffina
fino a trincee e cortine distese sulle colline
ieri un campo di fiori, oggi un campo di mine
ma quale metropoli o mescolanza tra popoli
voglio una vita agli antipodi da questa vita coi bipedi
voglio conoscerli i popoli, non è il ginseng con il propoli
in un salotto coi tripodi a far di noi non quadrupedi
il governante che predica: mia nonna ha cent’anni
ha memoria storica delle genti emigrate in america
sono nato in pianura padana
chiamami “polentone”, non canto con inflessione campana
domenico d’alelio, ma quale mc gonfiato come palloni con l’elio?!
un nick non vale il mio mic
concepite più cazzate che al lunedì biscardi e corno elio
ho un lavoro che appare slegato dall’arte non amo lo spliff
ho un intelletto confuso ma normalizzato come i cortili di split
questo è il conto il resto è mancia
siamo illusioni reali come i giganti nella mancia



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