serpe in seno feat. pugni in tasca - gian maria volontè lyrics
giulz henry
speaker g.h. from acquedotti flow
volontè, dai pianerottoli dei lotti alle banlieu
coatti come gatti da c-ssonetti
lotti contro porci antropomorfi con gli elmetti tra i conati
sto con chi resiste da gaza a kobane
burning brains sulle basi mie c’è bane che introduce
è quasi l’ora, no! stai in ritardo
manti d’oro ed ermellino pregano un divino
vest-to di lino bianco ma
nel nome del padre e della figlia che brucia i bancomat
giarrettiera con semiautomatica
l’era della city vuole mimesi
il dono della sintesi
se non capisci non dirmi di sì
pessimi se metti che il rap
rivolta i ghetti
il tuo fa i baffi alla gioconda
jordan sulle teste del gendarme
giornalista verme
in testa suona marvin
minerva testami le armi
io col tempo che mi resta penserò ai mandanti
nada lestrigon
b-st-rdo t’ho bluffato
ancora me la rido pure se tu m’hai cucito
labbra col fino spinato
siamo provvisori come dove dorme un fuggitivo
e come dove e quando sono un obiettivo
random chili di fango
jungle city d’amianto
cantami o musa la rabbia diffusa di chi non accusa la sorte
ma ne forgia un vanto
chi non ha pianto ha
gli occhi amaranto e sa che l’affronto lo regge soltanto
chi non getta parole al vento
ho rime a volontè però non so
le prime al volo te le dedico o me le mangio
scaccia medico predico l’estro del dubbio e del rischio
cambio registro magistro il connubio
e sarà libertà per barabba e per cristo
e di sottofondo si udrà questo ritmo
nostalgia di un posto mai visto per davvero
ultima colonna non ne fa mistero
nella folla cerca un’ alchimia opera al nero
un colpo di coda che infranga l’acquario
un corpo che sfugga ad ogni schedario
morris gola
benvenuti nell’inferno di questi tre minuti
sentiremo addosso il dolore di tutti
sul beat giganti mica tre minuti
il suono cresce, parla pure per i muti
coi pensieri nudi
che mettono il fiatone
c’è una sorta di egocentrismo nella depressione
c’è l’inizio della colpa nella confessione
poca personalità
chiamala comprensione
io sogno una notte a tre lune il quadraro in festa
mal comune mezzo amaro a testa
quando l’uomo pieno di soldi
incontro l’uomo con la pistola (bum!)
io non so chi muore
tu ascoltati morris gola
(pugni in tasca) drammi p-ssione e voglia
fai del male e pensa, fai del bene e scorda
le c-sse fanno aia
e la cl-sse operaia va in paranoia
con la serpe in seno
mica in salamoia
e ama quindi odia, vai demis
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