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sesto carnera - isaiah lyrics

(intro 1)

strofa 1:
vengo dal posto peggiore d’italia
dove l’aria è così tetra che ti stinge
traumi e violenza fanno da balia
mentre vomito la parola di dio dalla laringe
anche se pare sia girato altrove
rincorro l’occhio di griminr quando si muove
bestemmie quando si muore
resto davanti all’albero d’ulivo tenendo in mano l’abbacchiatore
noi entriamo molesti nella locanda
il dialetto è un mantra, qui la tradizione si tramanda
mani dentro l’acqua santa, posti rimasti negli anni ottanta
mi sembro bloccato all’interno di un loop temporale, jonas kahnwald
saltano bombe in nome di maria
sotto il finale la tachicardia
san severo disagio е poesia
sto rap è mio figlio ed io non restеrò più muto, zaccaria
(intro 2)

strofa 2:
guardo a ritroso in mezzo ai drammi, cerco l’origine
i volti dei miei amici persi nella fuliggine
problemi da bere al banco, c’ho una vertigine
faccio piena introspezione, edward titchener
dimmi sto mondo: “cosa sembra?”
la mia città è disperata
crescerci ti tempra, il malessere nelle membra
spero che il meglio avvenga, sento il freddo della penna che in questo momento
pigia sopra al tessuto della mia tempia
mari in tempesta, rotte invertite
tra le vite interrotte e le persone partite
qui la madonna perde del sangue da una narice
siamo a galla nella fogna, “outersp+ce, my brothers keeper”
ho chiuso le ragione nel loro scomparto
che sto luogo migliori è un concetto astratto
non esiste il momento giusto, se non vivi nel posto esatto
l’atmosfera trafigge i minuti
non guardare il piatto dell’altro ma quello in cui ti nutri
le ferite interne raccontano anni vissuti
parole agiscono nell’ombra, kaniel outis
campo alla giornata, bohèmien
se scrivo guardo sempre dritto dentro gli occhi di hashem
non son solo racconti dell’angoscia che c’ho intorno
bensì, dipingo la morte, philippe de champaigne
(outro con skit)

- sesto carnera lyrics

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