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sevet feat rev.xxx - 23 novembre (prod. deam beats) lyrics

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non ho mai seriamente voluto scrivere questo pezzo per te
ma non ho più potuto vivere senza questo pezzo di me
conto solo notti bianche, sensazioni tante ma soltanto di disprezzo per me
tanto anche se giustificavo le dichiarazioni con lo scherzo
occultavo e dirottavo solo le intenzioni con uno sterzo
e resto fermo, uno sconosciuto sullo specchio
sputo tutto quello che ho incatenato dentro in due mesi di inferno
non so che sento, forse è che non abbiamo mai parlato d’inverno

sai che provo a marchiare ‘ste pagine e sminuirmi su un’agenda
fare ammenda, arrivare al margine e sentirmi una merda
e sperare tra le lacrime che tu possa sentirmi da caserta
ed è la tua bellezza, che non mi fa sentire all’altezza
di esserti stato amico per due stagioni e mezza
ma era fine a sè stessa se ora riesci a starne senza, pensa
manco mi interessa di me se di me non ti interessa
se con la tua -ssenza p-sso alla r-ssegna ogni tua sentenza su di noi
che non trova più esistenza, come la mia coscienza, perché poi

scrivo su un letto e penso che infondo hai sempre avuto ragione
vivo un qualcosa di inesistente, un mondo di vecchie persone
da cui mi sento in eccesso, come gli incastri di questa canzone
ciò che non ho detto l’ho espresso bene nelle parti senza parole
tipo quel mostro che vive nel petto e ora è morto con ‘ste note e ‘sto canto
mentre di sottofondo sento ancora te che mi chiedi di non arrivare al traguardo
invece resto in tribuna e ti guardo, così tanto che su forest sarebbe bell’e sveglio un oleandro
ma prendo ‘sto momento per scusarmi tanto se non sono meglio di

i feel like
a rising sorrow
i miss my sunflower
as i’ve never done
and it’s been my ruin to hear your voice
and now
i know
that i am
alone

e sono quaranta giorni, che p-sso notti insonni e piene di rimorsi
a maledirmi e infliggere tagli forti sulle vene e sui polsi
ma vedere che stai bene dalle storie che posti
e pentirmi di non aver ricevuto uno dei tuoi morsi
ed è un peccato, perché avrei avuto un tuo segno sulla pelle, permanente
invece di un chiodo fisso in mente degno di un frustrato adolescente
ma solitamente tornavo sorridente se pensavo che ci tenevi veramente
ed è deprimente adesso maledirmi costantemente per non essere stato un amico decente, ma un perdente
e con la mente rispondo poco e niente, perché mi fa schifo il presente
ritorno al p-ssato e al ricordo vivo e ormai opprimente di quel 23 novembre . .

il mio cervello ha ancora aperto i miei rapporti con te
ma so ormai per certo che non sopravviverò nei tuoi ricordi come dev
e vivrò il ricordo di te, che bagnavi il viso per stare in after di notte
che avevi l’eyeliner, fino a toccare il retro della fronte
e io che ora piango, una spina nel fianco guardando i colori scuri dell’orizzonte
ricordandomi ancora dei tuoi auguri a mezzanotte
dicevi di esser felice quand’ero lo stesso e ora neanche te ne fotte
vorrei che adesso ti fosse dato quello che ho p-ssato
se sono un depresso complessato non posso esserne grato
e penso spesso di aver sbagliato e mi chiedo dove saremmo se solo te ne avessi parlato
che non ho mai davvero amato chi non mi ha mai accoltellato, e tra queste c’eri tu
quaranta giorni e non mi sono ancora stancato di guardare il p-ssato, eppure tu non torni più



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