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siero – scontri lyrics

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[strofa 1: siero]
e’ quest’è il festival del “non ci sono”
del si ci sono ma solo per poco
del non rappare se non hai uno scopo
di questi giorni di rinnovo senza toccar penna
dei nostri luoghi di ritrovo a cui nessuno accenna
tu mi distrai come sempre , sii almeno coerente
ma dove vai? ultimamente contai di latente
tu cambi idea, come un cambio di marea
provocandomi l’apnea in un sorta di morte apparente
sono distratto stanco e col sorriso teso
ci vuole tatto tanto , di rado mi paleso
autoritratto di uno scatto che sfonda e calpesta
per chi si monta la testa affonda con tutto il suo peso
e quest’è il punto di svolta la resa dei conti
stilo il ri-ssunto la rivolta ha -ssunto più riscontri
di me trapunto di ricordi che non scordi oriundo
ora la questione è capovolta infatti vi raggiungo

[ritornello: siero]
quest’è il mio culto nelle sere in cui strappo la pelle
formulo sti bugs come un time lapse sulle stelle
molecole connesse parlami lingue straniere
per me è un piacere come risolvere “situe” complesse
storie perverse dissi, facce perse negli abissi
io te le scrissi in vie traverse per queste mie eclissi
le nostre vite fisse fanno da sfondo e contrasto
giungo alle coste previste quando nascondo l’incastro

[strofa 2: siero]
vi siete presi il niente sputo sopra al presidente
fate catechesi per la fine tipo desinente
fingo paresi a lembi tesi quando spendi mesi
a dirmi quando sei orgoglioso d’esserci da residente
vengo da ap ma ap non viene incontro
so solo che se non scappi t’allacci cappi sul collo
io provo con la scrittura e ti provoco una frattura
la tua apertura mentale si limita ad un acconto
smonto,manichini pr-nto per la traversata
conto quanto t’avvicini ammonto a più di una falcata
io rappresento e mi presento quando prendo il micro
pure a b-ssa voce agli inquilini ai piedi d’una grata
guardo la luna ingrata noto compagnie più allegre
la fortuna sfuma segregata e mi chiedi il perché
qua si digiuna alla giornata per avere fede
la tribuna siede imbambolata fino a fine set…

[ritornello: siero]
quest’è il mio culto nelle sere in cui strappo la pelle
formulo sti bugs come un time lapse sulle stelle
molecole connesse parlami lingue straniere
per me è un piacere come risolvere “situe” complesse
storie perverse dissi, facce perse negli abissi
io te le scrissi in vie traverse per queste mie eclissi
le nostre vite fisse fanno da sfondo e contrasto
giungo alle coste previste quando nascondo l’incastro

[strofa 3: siero]
mi comporto d’apatico,smorto mi faccio carico
di un rapporto contorto seppure storto e lunatico
dio è risorto in un corto tuttora non ho risolto
l’aspetto pratico e colgo stramonio all’orto botanico
un vuoto che lascio, un flow che sbiascico al contrario
tanto non so più nemmeno chi sia siero e chi sia mario
tu nel caso fammi un fischio,prima che ti seppellisco
scrivo solo un altro testo in cui non presto fede al tuo binario
fattore ereditario l’odio che si cova dentro
vuole un emissario per la data del ritrovamento
è prioritario che ci colga in pieno lo sgomento
se la nuova scuola non migliora né da giovamento
qua si fa rap non si canta, stile che soppianta
è come mettere il marsala dentro l’acqua santa
ti lascio metriche geometriche come un mandala
principe straniere con lo sguardo fiero e l’ala infranta

[ritornello: siero]
quest’è il mio culto nelle sere in cui strappo la pelle
formulo sti bugs come un time lapse sulle stelle
molecole connesse parlami lingue straniere
per me è un piacere come risolvere “situe” complesse
storie perverse dissi, facce perse negli abissi
io te le scrissi in vie traverse per queste mie eclissi
le nostre vite fisse fanno da sfondo e contrasto
giungo alle coste previste quando nascondo l’incastro



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