skat cut & vixi vox - ukuyoe lyrics
[skat cut]
un treno che mi porta anche se ancora non so dove
guarderò in mezzo alla nebbia le bianche scogliere dover
anche se sto fermo poi ci arrivo sempre, non so come
la mia bussola s’è rotta, seguirò in volo l’airone
cala il sole ad anzio anche se io mi sento altrove
passo dopo passo, fino a che l’asfalto fa l’amore con le suole
fumo mentre fuori piove
scarto via le voglie grevi, lascio solo quelle buone
se rinasco ancora voglio nascere pitone
voglio stritolare tutto ciò che adesso non mi vuole
voglio essere il leone e non rincorre la gazzella
voglio essere il cavallo a cui non metti mai la sella
ogni storia se viene narrata si fa bella
voglio essere la lucciola che al buio si fa stella
vivo la storia infinita mentre cavalco la bestia
sulle mie guance la senna, verso il mio cuore la mecca
sulle otto montagne sulla nona c’ho la tenda
scalo vette a mani nude, per ogni viaggio leggenda
c’ho l’inferno e il paradiso scritti sopra la mia agenda
voglio nascere a firenze e poi trovarmi nella selva
[skat cut & vixi vox]
ascolta come si risveglia il flusso
natura che mi insegna, si impegna su tutto
scrivo col pennello usando l’acqua:
il sole asciugherà ogni rima, ne troverò un’altra
ascolta come si risveglia il flusso
natura che mi insegna, si impegna su tutto
scrivo col pennello usando l’acqua:
il sole asciugherà ogni rima, ne troverò un’altra
[vixi vox]
ho nel fodero una jolla pr+nta per il mio harakiri, pranzo
skathattori cuthanzo al mio fianco
piega il filtro fatto con la pelle di uno squalo bianco
impugno l’elsa, si tratteggia la via per il taglio
e’ un treno bisettrice
cosa mi dice adesso ‘sto paesaggio?
se non che di natura al mio occhio do un assaggio
un messaggio che porto chissà dove in questo viaggio
un viandante preda dei casini nei quali mi caccio
tramonti tra i monti, tra molti passi dovrò dare spiegazioni
su quei volti coinvolti in errori
stanza degli specchi, le mie espressioni
quelle che consideravo estranee ed incolpavo senza far favori
occhio di lupo, dimmi la tua storia
di fiumi come vene su montagne pallide
un silente gufo planerà sul topo che a quest’ora
va spavaldo su un terreno in cui si crede formidabile
madre insegna, poi sgrida
il bambino la saccheggia un po’ per sfida
spaventato dalla sua perfidia
un lento vivere sp+cciato per accidia:
siamo noi il bonsai fra ‘sti cipressi sopra la collina
[skat cut & vixi vox]
ascolta come si risveglia il flusso
natura che mi insegna, si impegna su tutto
scrivo col pennello usando l’acqua:
il sole asciugherà ogni rima, ne troverò un’altra
ascolta come si risveglia il flusso
natura che mi insegna, si impegna su tutto
scrivo col pennello usando l’acqua:
il sole asciugherà ogni rima, ne troverò un’altra
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