slow wave sleep - shiroi (2020mix) lyrics
c’era una volta e c’è ancora un moccioso
che tra i bucanieri era il meno informato
sul dolce sapore di morbide labbra di donna
il suo nome è shiroi
quel quacchero del capitano ismaele
ogni giorno lo stressa con compiti insulsi
sfogando tutta la tensione di anni b+ttati
nessuno parla di sé
livida in lui
la libertà
di chi ha furbizia
e sa guidar
la propria vita
ora in gabbia
stile dottor aronnax
con sguardo cinico
e lucidità
lancia quei dadi
nella sfida
per la più avvenente
del primo bar
presto si sbarca in città
è il sesto giorno del mese
c’è odor di muschio stantio
fa un caldo porco
giù nella stiva combatte i suoi demoni armato di penna
e quando le lettere iniziano a cantare
la voce del polveriere interrompe il flow
“ehy, sangue del mio sangue, riesco a sentire
un presagio avverso costante, ma qui nessuno si fida di me
a cosa serve lottare contro un mare che lotta con noi”
tutt’a un tratto il coffiere avvista un mostro enorme a tribordo
si alza il vento e le vele cominciano a tremare d’istinto
lo sfiato è vicino e il cielo é sovrastato da un muro di suono
da un muro di suono
le lance scalfiscono
le acque che bruciano
come il primo incubo
dove il tempo gelido
vanificò tutto
i ramponi si alzano
il cuore insiste
e sprofonda con shiroi e con me
[…sveglia!…]
…non è altro che un sogno…
…la mia vita è un sogno…
…quel moccioso ora è un sogno…
…che gioca con gli eventi…
…finché il sogno è profondo…
oh, mio angelo in volo
ti ho cercata a lungo e ti trovo
quaggiù, nel blu dei miei abissi
illudimi, con la tua pelle di seta
raffreddami coi tuoi occhi di ghiaccio
fammi scoprire quello che sarò: un lampo!
non aver pietà
solo così dal profondo del pudore l’adrenalina in corpo esploderà
la prima spinta
nasconde sempre un po’ di rimpianto
e la seconda
è divertente come un trapianto
ma dalla terza
tutto sembra…in discesa…
…e risalgo…
i due naufragarono a nantucket
due costole rotte e sei punti all’orgoglio
da diversi mesi a sfidare il fato
il loro equipaggio è disperso nel vento
la bestia omicida continua a salvare la specie, la sua
è il 9 di aprile quando si incontrarono a caso nel bar
uno sguardo, un saluto e due calci perché
laggiù nell’angolo un angelo rosso
non sembrava voler rispettare l’esito dei dadi
a fine serata shiroi collassò
l’umore ritornò bianco
ma al suo risveglio la nave era già in alto mare
le lance scalfirono
le acque che bruciano
come il primo incubo
dove il tempo gelido
vanificò tutto
le spere risuonano
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